I bambini malati di tumore possono combattere meglio la malattia e le terapie frequentando corsi di karate adattati in cui imparare la respirazione, il rilassamento e la visualizzazione
Arti marziali e tecniche di
rilassamento per i piccoli pazienti dell’Oncologia pediatrica del
Policlinico Gemelli di Roma. L’opportunità è offerta grazie ai corsi
promossi da Kids Kicking Cancer, l’organizzazione non profit che
utilizza le tecniche e la filosofia delle arti marziali per aiutare i bambini
affetti da cancro e gravi malattie croniche ad affrontare e gestire meglio la
propria patologia. Le “lezioni” di karate si svolgono ogni settimana nell’Unità
operativa di Oncologia pediatrica, diretta dal prof. Riccardo Riccardi,
afferente al Dipartimento per la tutela della salute della donna, della vita
nascente, del bambino e dell’adolescente diretto dal prof. Giovanni
Scambia, e coinvolgono i piccoli pazienti ricoverati in reparto e in day
hospital.
Gli istruttori di Kids Kicking Cancer affiancano i bambini, promuovendo lezioni e corsi pratici per allenare il corpo, ma soprattutto la mente, attraverso l’insegnamento di karate e di tecniche di respirazione e visualizzazione. L’iniziativa, in Italia, si svolge in altri sette ospedali: l’Ospedale pediatrico romano Bambino Gesù, l’’Ospedale Infantile Regina Margherita S.Anna a Torino, l’Ospedale Pediatrico Meyer a Firenze e le Oncoematologia Pediatriche del Policlinico Umberto I a Roma, del Policlinico San Matteo a Pavia, dell’Ospedale Santa Chiara a Pisa, e del ARNAS Ospedale Civico di Cristina a Palermo.
“Siamo lieti di ospitare un’iniziativa così particolare” - sottolinea il prof. Riccardi – “Avevo espresso qualche dubbio su questa attività quando mi era stata proposta, in quanto i bambini ricoverati, in genere, sono sofferenti per la malattia o la terapia che stanno attuando. Ovviamente, però, il programma non prevede l’insegnamento tout court del karate, ma piuttosto mira a far apprendere tecniche particolari di respirazione proprie delle arti marziali e piccoli esercizi di riabilitazione motoria, senza indurre i ragazzi allo sforzo fisico”.
Le lezioni si svolgono ogni giovedì, mattina e pomeriggio “e si integrano molto bene con le attività di intrattenimento - continua Riccardi - che già si svolgono presso la nostra Unità Operativa con l’Associazione Sale in Zucca e i volontari del gruppo Calimero e le lezioni degli insegnanti delle sezioni scolastiche ospedaliere (elementare, media e superiore) operanti presso il Gemelli. I pazienti pediatrici coinvolti dagli istruttori di Kids Kicking Cancer stanno molto apprezzando le ‘lezioni’ e tutti hanno chiesto di poter ripetere questa esperienza”.
“Siamo molto orgogliosi dei risultati finora ottenuti - sottolinea Stefano Orselli, presidente di Kids Kicking Cancer Italia – il nostro obiettivo è quello di aiutare quanti più bambini possibile, insegnando ai piccoli come gestire la paura, lo stress e il dolore. Su 244 pazienti che da un anno seguono i nostri corsi, più dell’88% ha riscontrato un miglioramento sulla percezione del dolore, grazie alle particolari tecniche di respirazione insegnate con il karate”.
Nata nel 1999 a Detroit, l’organizzazione non profit è presente in oltre 20 ospedali tra Stati Uniti, Canada e Israele, dove finora sono stati assistiti oltre sei mila bambini.
Kids Kicking Cancer Italia Onlus è sostenuta dalla società farmaceutica Pfizer nell’ambito della Campagna di comunicazione e impegno sociale “Viverla tutta”, che promuove la diffusione di strumenti volti a incentivare una maggiore centralità del paziente nei processi di assistenza e cura.
Fonte: Ufficio Stampa Policlinico Agostino Gemelli, Roma
Gli istruttori di Kids Kicking Cancer affiancano i bambini, promuovendo lezioni e corsi pratici per allenare il corpo, ma soprattutto la mente, attraverso l’insegnamento di karate e di tecniche di respirazione e visualizzazione. L’iniziativa, in Italia, si svolge in altri sette ospedali: l’Ospedale pediatrico romano Bambino Gesù, l’’Ospedale Infantile Regina Margherita S.Anna a Torino, l’Ospedale Pediatrico Meyer a Firenze e le Oncoematologia Pediatriche del Policlinico Umberto I a Roma, del Policlinico San Matteo a Pavia, dell’Ospedale Santa Chiara a Pisa, e del ARNAS Ospedale Civico di Cristina a Palermo.
“Siamo lieti di ospitare un’iniziativa così particolare” - sottolinea il prof. Riccardi – “Avevo espresso qualche dubbio su questa attività quando mi era stata proposta, in quanto i bambini ricoverati, in genere, sono sofferenti per la malattia o la terapia che stanno attuando. Ovviamente, però, il programma non prevede l’insegnamento tout court del karate, ma piuttosto mira a far apprendere tecniche particolari di respirazione proprie delle arti marziali e piccoli esercizi di riabilitazione motoria, senza indurre i ragazzi allo sforzo fisico”.
Le lezioni si svolgono ogni giovedì, mattina e pomeriggio “e si integrano molto bene con le attività di intrattenimento - continua Riccardi - che già si svolgono presso la nostra Unità Operativa con l’Associazione Sale in Zucca e i volontari del gruppo Calimero e le lezioni degli insegnanti delle sezioni scolastiche ospedaliere (elementare, media e superiore) operanti presso il Gemelli. I pazienti pediatrici coinvolti dagli istruttori di Kids Kicking Cancer stanno molto apprezzando le ‘lezioni’ e tutti hanno chiesto di poter ripetere questa esperienza”.
“Siamo molto orgogliosi dei risultati finora ottenuti - sottolinea Stefano Orselli, presidente di Kids Kicking Cancer Italia – il nostro obiettivo è quello di aiutare quanti più bambini possibile, insegnando ai piccoli come gestire la paura, lo stress e il dolore. Su 244 pazienti che da un anno seguono i nostri corsi, più dell’88% ha riscontrato un miglioramento sulla percezione del dolore, grazie alle particolari tecniche di respirazione insegnate con il karate”.
Nata nel 1999 a Detroit, l’organizzazione non profit è presente in oltre 20 ospedali tra Stati Uniti, Canada e Israele, dove finora sono stati assistiti oltre sei mila bambini.
Kids Kicking Cancer Italia Onlus è sostenuta dalla società farmaceutica Pfizer nell’ambito della Campagna di comunicazione e impegno sociale “Viverla tutta”, che promuove la diffusione di strumenti volti a incentivare una maggiore centralità del paziente nei processi di assistenza e cura.
Fonte: Ufficio Stampa Policlinico Agostino Gemelli, Roma