Progetto "Osserviamo"(Autismo, Ritardo psicomotorio o mentale, Disturbi del Linguaggio...) Intercettare i disturbi del neurosviluppo nei bambini del primo anno della scuola dell'infanzia per offrire un percorso di recupero già in fase prescolare Il coinvolgimento dei genitori con un questionario che aiuti ad individuare le difficoltà e le fragilità Terapia di gruppo o individuale o psicoeducativa - Percorsi diversi nelle varie fasi evolutive del bambino
Al Policlinico Umberto I di Roma è partito da due anni il Progetto Osserviamo per la diagnosi precocissima dei disturbi del neurosviluppo, parliamo quindi di autismo, ritardo neuromotorio o psichico, disturbi dell'apprendimento e del linguaggio, perchè troppo spesso il ritardo diagnostico - che avviene solitamente all'ingresso nel mondo scolastico - non permette un intervento tempestivo che può invece essere alla base di un buon recupero. Il progetto ha coinvolto le famiglie di bambini del primo anno della scuola dell'infanzia i quali hanno segnalato un questionario che ha permesso agli operatori di individuare quali bambini avessero difficoltà già manifeste e bisognassero quindi di essere avviati ad un percorso di recupero e quali invece manifestassero delle fragilità che, con i giusti consigli, possono essere superate prima che diventino dei veri e propri disturbi. A parlarci del Progetto Osserviamo è la Prof.ssa Carla Sogos, Responsabile del Centro per i Disturbi dello Spettro Autistico dell'Istituto di Neuropsichiatria Infantile Giovanni Bollea del Policlinico Umberto I di Roma che ci ha spiegato come oggi sia fondamentale intercettare i disturbi del neurosviluppo il più precocemente possibile, cogliendo dei segni che un genitore può individuare solo se gli vengono forniti gli strumenti per riconoscere, per proporre ad ogni bambino il percorso più idoneo al suo disturbo ma anche alle sue caratteristiche personali, e la Professoressa ci ha parlato delle varie tipologia di terapia si possono proporre oggi ai bambini e alle loro famiglie, dalla terapia di gruppo a quella individuale, ad un progetto psicoeducativo che coinvolga anche la scuola. E di come sia importante modulare il tipo di intervento nelle varie fasi evolutive del bambino per tenere conto dei suoi miglioramenti, dei cambiamenti neurobiologici, delle conquiste e delle restanti difficoltà. Tutto questo con il coinvolgimento attivo della famiglia che dopo un parent training riesce ad affiancare i terapeuti nel percorso terapeutico e a garantire quella continuità di cura che è fondamentale per stimolare progressivamente il bambino e spingerlo a spostare i propri limiti sempre più avanti.
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