Le Nuove Terapie per l'Epatite C
Come sono cambiate e come cambieranno le terapie in caso di infezione da Epatite C - Quando arriveranno i nuovi farmaci senza interferone - Priorità ai casi di malattia avanzata
Prof. Mario Angelico
L'infezione da HCV, l'Epatite C quindi, è una patologia molto diffusa, che per anni può rimanere silente ed esordire con danni d'organo - il fegato in questo caso - già avanzati. Il rischio che degeneri in cirrosi ed epatocarcinoma, con la necessità talvolta di ricorrere al trapianto di fegato è legato all'evoluzione della malattia e alla possibilità di controllarla attraverso i farmaci. E proprio nel campo delle terapie negli ultimi mesi si sta assistendo ad una rivoluzione epocale del trattamento dell'epatite con i nuovi farmaci che sono già arrivati e con altri che seguiranno nei prossimi mesi, farmaci che potranno essere somministrati senza l'abbinamento con interferone che tanti effetti collaterali può dare e che saranno in grado di bloccare la replicazione del virus e di conseguenza di eradicarlo, perchè il virus dell'epatite C, a differenza ad esempio da quello dell'HIV AIDS, una volta che ne venga impedita la replicazione, non sopravvive. Parliamo di queste nuove rivoluzionarie terapie con il Prof. Mario Angelico, Direttore dell'Unità di Epatologia del Policlinico Tor Vergata di Roma che ci spiega il meccanismo d'azione di questa nuova generazione di farmaci, le difficoltà attuali legate all'alto costo dei nuovi farmaci e come cambierà l'approccio terapeutico una volta che saranno messi a disposizione dei pazienti dal SSN, come sia importante stabilire chi ne può beneficiare già adesso con le prime molecole già approvate - chiaramente saranno i pazienti con una forma avanzata di malattia, in attesa di trapianto ad esempio o con recidiva di infezione post trapianto - e chi invece - coloro che hanno la malattia sotto controllo ad esempio - potrà trarre beneficio dai nuovi farmaci cosiddetti interferon-free che arriveranno fra qualche mese. Fondamentale per decide il miglior percorso resta il consulto con l'epatologo che valuterà caso per caso quale approccio farmacologico sia il migliore sulla base dei vari parametri di ogni paziente.
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