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Ictus Cerebrale 
 Riconoscere i Segni per un Intervento Tempestivo -  Indagini per la Diagnosi di Ictus Ischemico o Emorragico   Quando è indicata la Trombolisi ed entro quante ore -  Controlli e Terapie nei giorni successivi 
Dott. Pietro Caliandro, Policlinico Agostino Gemelli, Roma


Negli Stati Uniti la frase "Time is Brain"  (il tempo è il cervello) è il monito rivolto a pazienti, familiari ed operatori sanitari in caso di ictus cerebrale, perchè davvero il tempo è fondamentale per salvare il cervello, per far sì che  il mancato afflusso di sangue ad alcune aree cerebrali non provochi danni. Quindi è fondamentale che alcuni segni non vengano sottovalutati, come ad esempio un formicolio  con perdita di sensibilità ad un braccio, la perdita di forza a gambe o braccia, spesso su un unico lato, difficoltà di parola, vertigini o qualunque difficoltà a muovere i muscoli del viso (la famosa prova del sorriso per vedere se la bocca si  muove in modo simmetrico). In caso ci sia il sospetto di qualche problema circolatorio è bene rivolgersi il prima possibile ad una Stroke Unit, centri di riferimento dove la presa in carico del paziente prevede subito indagini radiologiche ed esami ematochimici per valutare la condizione e decidere il tipo di terapia. Parliamo di tutto questo con il Dott. Pietro Caliandro dell'Unità di Neurologia e Stroke Unit del Policlinico Agostino Gemelli di Roma che ci spiega che in caso di ictus ischemico -  quindi quando non c'è emorragia cerebrale ma mancato afflusso di sangue dovuto ad una occlusione dei vasi  -  condizione che si valuta attraverso una tac - si può intervenire con la trombolisi per ripristinare il circolo sanguigno e far regredire i sintomi. Naturalmente questo trattamento deve essere effettuato entro un certo numero di ore dall'evento ischemico e deve essere seguito nei giorni successivi da ulteriori indagini radiologiche come una risonanza e da una terapia antiaggregante per una prevenzione secondaria. Ma fondamentale resta la tempestività dell'intervento, perchè anche pochi minuti possono fare la differenza nel preservare funzioni fondamentali come quelle del movimento o del linguaggio, quindi: prima di tutto prevenzione con stili di vita e controlli periodici con un ecocolordoppler dei vasi epiaortici per valutare il calibro delle carotidi ed eventuali placche arteriosclerotiche, e poi attenzione a qualunque segnale possa far sospettare un episodio ischemico anche minore - i cosiddetti Tia che sono sicuramente transitori, da pochi minuti a poche ore, ma sono campanelli d'allarme che vanno indagati e valutati per decidere terapie di prevenzione.
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