Il Dolore Procedurale e la Somministrazione di Farmaci nelle Cure Palliative Le tecniche per evitare il dolore nelle manovre quotidiane (lavaggi, spostamenti nel letto, inserimento cateteri prelievi...) Le innovative vie di accesso parenterale per somministrare farmaci (Picc e Power Glide anche domiciliare) La Ricerca Antea con 25 CentriNazionali di Cure Palliative Dott. Giuseppe Casale, Dott.ssa Alice Calvieri, Dott.ssa Margot Espino, Antea Onlus
Le cure palliative non solo solo terapia del dolore, ma tutto quell'insieme di procedure che possono migliorare la qualità di vita di chi, pur non avendo più prospettive di guarigione in un percorso di malattia oncologica o neurologica, può però ancora beneficiare di terapie e trattamenti che possano alleviare il dolore fisico e psicologico e possano far trascorrere il più serenamente possibile la quotidianità, quotidianità che, per una persona che convive da tempo con una malattia severa, è fatta di interventi medici ed infermieristici, prelievi, medicazioni, lavaggi a letto... E ognuna di queste operazioni può essere dolorosa, può aggiungere sofferenza ad un corpo che ha già affrontato molte prove e che è fragile e indifeso. Ma oggi sono molte le tecniche che consentono di evitare quello che viene definito dolore procedurale e per saperne di più abbiamo incontrato il Dott. Giuseppe Casale, Coordinatore Sanitario e Scientifico di Antea Onlus a Roma che ci ha spiegato come alcuni farmaci siano in grado di aiutare il paziente a meglio sopportare quelle manovre apparentemente banali, come anche solo il girarlo nel letto o inserire un catetere o fare un prelievo, che possono però provocare dolori insopportabili a chi ad esempio abbia metastasi ossee o altri dolori legati alla malattia. Un altro capitolo importante è la somministrazione di farmaci nelle cure palliative, tenendo conto del fatto che la somministrazione per bocca in molti casi è resa difficile da condizioni dolorose come le mucositi legate anche alle terapie antiblastiche, o da difficoltà di deglutizione... (e che anche la somministrazione sottocutanea o intramuscolare può essere impossibile a causa dello stato di deperimento del paziente) ed allora ecco che la via parenterale diventa uno strumento prezioso ed oggi si può far ricorso a due tecniche innovative, il PICC (o catetere venoso centrale) che viene applicato sotto guida ecografica ed elettrocardiografica per il posizionamento di un catetere nella vena cava superiore,
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o il Power Glide, un agocannulaflessibile di circa 10 cm che a differenza delle normali agocannule può restare in sede anche per un mese se ben mantenuto, permettendo così l'idratazione l'alimentazione e la somministrazione dei farmaci anche a tutti quei pazienti che hanno vene sclerotizzate dalle terapie, e che può essere inserito anche a domicilio grazie ad ecografi portatili. Ci presentano queste due innovative metodiche la Dott.ssa Alice Calvieri e la Dott.ssa Margot Espino, rispettivamente medico ed infermiera in Anteamostrandoci i cateteri e i monitor all'avanguardia utilizzati per il loro posizionamento. E naturalmente strumenti così innovativi ed utili è importante che vengano conosciuti ed utilizzati in ogni contesto, ed è per questo che Antea ha coinvolto ben 25 centri di Cure Palliative in Italia per portare avanti una ricerca che tracciasse le linee guida nella gestione del dolore nel paziente fragile e per far sì che nessuna sofferenza dovuta alle procedure di cura o alla somministrazione di farmaci ed alimenti venga mai aggiunta ai pazienti che affrontano le cure palliative in casa o in hospice.