Il fumo causa una degenerazione dei dischi intervertebrali
favorendo le patologie a carico della colonna
Il fumo, sul banco degli imputati per patologie ormai accertate come quelle cardiovascolari od oncologiche ma anche per patologie apparentemente non legate al "vizio delle sigarette". Parliamo in questo caso delle patologie a carico della colonna vertebrale, di cui soffrono moltissime persone soprattutto dopo i quaranta. I ricercatori della Università Cattolica di Roma in collaborazione con la Pittsburgh University hanno scoperto infatti che l'abitudine al fumo, soprattutto se iniziata in giovane età, è responsabile della degenerazione del dischi intervertebrali, quegli ammortizzatori naturali che separano le vertebre e che quando vengono compromessi favoriscono l'insorgere di dolore a livello cervicale o lombare. La prima causa nota di degenerazione discale è chiaramente l'età ma altri fattori di rischio possono contribuire ad accelerare o aggravare il processo. Ed il fumo è proprio uno di questi, andando a danneggiare la struttura del DNA delle cellule discali, assottigliandoli e favorendo la comparsa di patologie a carico della colonna. Negli studi condotti su due gruppi di topi da laboratorio, uno sano e uno con alterazioni sulla capacità riparativa del DNA i danni da esposizione al fumo sono stati molto simili a dimostrazione che l'azione del fumo ha effetti nocivi anche in soggetti perfettamente sani e che chi inizia a fumare da adolescente ha danni 10 volte maggiori di chi inizia a fumare da adulto. Motivo in più per smettere al più presto e per indurre i giovani a non iniziare con una dipendenza che poi è sempre difficile rompere e che comunque avrà già causato danni permanenti.