Il rapporto medico-paziente alla base della medicina globale
Oltre alla terapia medica è necessaria l'alleanza medico-paziente
che curi la malattia ma si prenda anche cura della persona
Il Counseling e la Psicoterapia di Superficie per un aiuto al paziente e alla sua famiglia
Prof. Salvatore Giaquinto
Il binomio diagnosi-terapia è sicuramente alla base di un percorso di guarigione ma altrettanto importante è che fra medico e paziente si instauri un rapporto di fiducia e di complicità che porti al centro dell'attenzione la persona e non la malattia. L'attenzione al vissuto di chi è malato, al suo disagio psicologico di fronte al dolore, l'ascolto di una quotidianità che cambia e che ha bisogno di essere condivisa e compresa sono tutti cardini intorno a cui ruota la medicina globale che accoglie la storia del malato - si parla oggi di medicina narrativa e di cartella clinica integrata con la storia personale del paziente - quanto i suoi sintomi, per fornire risposte non solo mediche ma anche psicologiche. Ma per far questo i medici devono essere disposti e formati all'ascolto e al dialogo, devono avere tempo a disposizione, devono poter conoscere la persona che hanno di fronte per decidere insieme quale strategia sia più adatta ai suoi bisogni fisici ma anche affettivi, lavorativi, sociali. E per conoscere i passaggi chiave della costruzione dell'alleanza terapeutica medico-paziente che è parte integrante della terapia stessa abbiamo incontrato il Prof. Salvatore Giaquinto, Neuropsichiatra che ci ha spiegato quanto sia importante il primo colloquio e il counseling con il paziente e la sua famiglia, per spiegare nei dettagli il problema (troppo spesso un consenso informato non è un consenso realmente compreso e accettato), come un medico debba sempre trovare il tempo di parlare con chi ha di fronte, di ascoltare i suoi disagi e le sue fragilità per dare risposte che possano aiutare chi sta male a non sentirsi mai solo. In questo la psicoterapia di superficie, fatta di ventilazione (quindi di parola) e di comprensione della realtà (quindi di spiegazione, dialogo ed elaborazione) è una modalità esemplare di come si possa aiutare un paziente e la sua famiglia a gestire una malattia anche complessa o cronica, fermo restando che il medico deve avere nella sua formazione, e nella sua anima, un'empatia umana e una disponibilità all'ascolto che purtroppo spesso non è alla base della medicina iperspecialistica e tecnologica di oggi, dimensione che invece va recuperata proprio nell'ottica di raggiungere quella medicina globale che prende in considerazione ogni aspetto della persona e si ripromette non solo di "aggiustare" l'organo malato ma anche di accogliere la difficoltà emotiva di chi deve affrontare non solo il dolore fisico ma anche la paura e lo sconcerto che una diagnosi di malattia provoca in tutti noi.
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