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Il ruolo delle Cellule Staminali per la rigenerazione del tessuto del cuore dopo un infarto
Farmaci che mobilizzano le cellule staminali midollari per migliorare la funzione contrattile del cuore
​ dopo un infarto miocardico acuto - L'uso di cellule staminali del paziente iniettate nelle coronarie per migliorare la funzione di pompa del cuore -  Il futuro con un farmaco che migliori l'attecchimento delle cellule mobilizzate
Prof. Antonio Maria Leone -  Policlinico Agostino Gemelli Roma


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Come mai dopo un infarto miocardico acuto alcune persone recuperano una buona funzione contrattile del cuore che consente loro di avere una buona qualità di vita mentre altri vanno incontro ad uno scompenso cardiaco? E come è possibile aiutare i pazienti che non  hanno una buona ripresa spontanea? La risposta sembra essere nelle cellule staminali dal momento che dopo un infarto avviene una spontanea mobilizzazione di cellule staminali a partire dal midollo osseo che correla con  il recupero della funzione contrattile ed è quindi facile capire che nei pazienti in cui questa mobilizzazione è più attiva il danno cardiaco sarà minore. E per parlare degli ultimi studi sulle cellule staminali in cardiologia abbiamo incontrato il Prof. Antonio Maria Leone, Ricercatore all'Università Cattolica di Roma e Specialista in Cardiologia al Policlinico Agostino Gemelli di Roma che ci ha spiegato come, partendo dalle conoscenze finora emerse sul ruolo delle cellule staminali nella rigenerazione del tessuto miocardico si è intervenuti con un farmaco che mobilizza le cellule staminali del midollo osseo e migliori la funzione contrattile e per il futuro si sta pensando di ottimizzare il percorso con un ulteriore farmaco che migliori l'attecchimento delle cellule mobilizzate. Un altro filone di ricerca importante è quella di prelevare una quantità di cellule staminali dal midollo osseo del paziente e poi iniettarle nelle coronarie per migliorare la funzione della pompa cardiaca dopo un infarto. Senza dimenticare il grande capitolo di studio di cellule staminali cardiache, che possono essere estratte da un campione di tessuto cardiaco prelevato con una biopsia per via percutanea, e che consente di studiare la capacità individuale di rigenerare il muscolo cardiaco e in prospettiva di mettere a punto nuove strategie terapeutiche. Grandi prospettive quindi per un nuovo approccio di cura per i pazienti che abbiano subito un danno come conseguenza di un infarto del miocardio, con studi che vedono i ricercatori della Cattolica in primo piano nel coordinare un pool di ricercatori internazionali.

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