Il ruolo di Dr. Google nell’informazione medica Come effettuare una ricerca evitando fake news - I siti istituzionali forniscono dati validati L’importanza di verificare il percorso professionale dei medici che parlano o scrivono sul web (ente di appartenenza e pubblicazioni) - Il web può essere utile per informarsi ma non deve mai sostituire il dialogo con il proprio medico Dott.ssa Carla Bruschelli
Sono sempre più gli italiani - o per meglio dire le persone in ogni angolo del pianeta - che cercano informazioni relative alla propria salute sul web, per conoscere meglio la patologia di cui si soffre o di cui soffre un amico o un familiare, per conoscere i migliori medici e i centri di riferimento, e per scoprire le novità diagnostiche e terapeutiche. Ma il rischio è quello di incappare in fake news fuorvianti, notizie che non hanno nessuna base scientifica veicolate da persone che non hanno qualifica per farlo. E per sapere come orientarsi nel grande mare di internet per diventare dei pazienti - o dei cittadini - informati (che significa poi relazionarsi in modo più consapevole con i medici) abbiamo incontrato la Dott.ssa Carla Bruschelli, Specialista in Medicina Interna, Medico di Famiglia e Consigliere SIMI ed esperta in comunicazione scientifica che ci ha spiegato che si deve sempre fare riferimento a siti istituzionali (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, AIFA) oppure a siti delle Società Scientifiche o di associazioni pazienti, o ancora a siti che ospitano membri della comunità scientifica (quindi medici che lavorano in strutture ospedaliere, in centri di riferimento nazionale o Università pubbliche) di verificare sempre il curriculum e le pubblicazioni di chi comunica informazioni mediche e soprattutto di considerare le informazioni raccolte come utili strumenti per conoscere più a fondi gli argomenti cercati ma che solo il dialogo con il proprio medico sarà il punto da cui partire per qualunque percorso diagnostico terapeutico, magari più partecipe e più consapevole grazie a notizie validate, le uniche che dovrebbero essere alla base della divulgazione scientifica.
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