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Il trapianto di cellule staminali emopoietiche autologhe la nuova strada per bloccare l'avanzamento della sclerosi multipla - i primi dati su 24 volontari seguiti per 4 anni


Azzerare completamente il sistema immunitario dei malati di sclerosi multipla -  sistema che tende a distruggere la mielina che ricopre i nervi - con una terapia immunosoppressiva e successivamente sottoporli ad un trapianto di cellule staminali emopoietiche autologhe -  quindi prelevate dal paziente stesso -  che possa riequilibrare la produzione di mielina per danneggiare i nervi danneggiati. Questo lo scopo della nuova linea di ricerca che dal 2006 al 2010 ha coinvolto in vari centri  -  tra cui il Colorado Blood Cancer Insistute di Denver 24 pazienti volontari e che dopo tre anni di osservazione ha portato nell'86% dei casi a non avere segni di ricadute e nel 91% dei casi a non avere segni di progressione della malattia. Il ricovero per il trattamento è stato di circa 3/4 settimane, proseguito con le terapie adeguate in considerazione all'abbassamento delle difese immunitarie derivanti dal trattamento ma il miglioramento presentato dai pazienti è stato decisamente significativo tant'è che adesso il passo successivo dello studio -  che avverrà allo scadere dei cinque anni dal trattamento -  sarà quello di valutare mediante risonanza magnetica se vi sia stata una parziale ripresa della produzione di mielina che oltre a stabilizzare la malattia permetterebbe anche la riparazione del nervi danneggiati della malattia. Ma già la stabilizzazione delle condizioni dei pazienti è un primo passo che i ricercatori ritengono molto promettente.
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