Impiantata una vagina sintetica (ottenuta con cellule della stessa paziente) in ragazze nate con malformazioni - Si studia ora l'utilizzo in caso di tumori
Creare dei tessuti artificiali ma con una base cellulare dello stesso paziente, quindi completamente compatibili con i tessuti dell'organismo è uno degli obiettivi di molti ricercatori. Fra questi Anthony Atala dell’Istituto americano per la medicina rigenerativa Wake Forest è sicuramente uno dei ricercatori più noti ed ha ottenuto straordinari risultati creando una vagina sintetica facendo crescere delle cellule estratte dai genitali esterni di ragazze nate con una rara malformazione a causa della quale la vagina può essere o completamente assente o solo parzialmente sviluppata. Le cellule sono state fatte crescere su una struttura di materiale sintetico ma biodegradabile e dopo aver creato chirurgicamente uno spazio in cui impiantare la struttura la vagina sintetica è stata inserita e nei quattro anni successivi sono stati osservati crescere i vasi sanguigni e le strutture nervose intorno alla struttura che essendo biodegradabile nel tempo è stato riassorbito dai tessuti circostanti. Anche da un punto di vista sessuale le ragazze hanno potuto avere una vita assolutamente normale e ad ogni controllo ecografico, radiologico o bioptico le nuove vagine hanno risposto esattamente come un tessuto normale. Ora si sta studiando la possibilità di impiantare vagine sintetiche in tutte le donne che abbiano avuto un carcinoma vaginale per poter restituire loro una morfologia e una funzione naturale dell'organo asportato.