Infezione da HIV-AIDS dagli Anni Ottanta ad Oggi
I Successi delle Terapie, i Cardini della Prevenzione, La Speranza di Farmaci Funzionali
Dagli Anni Ottanta ad oggi dell'infezione da HIV-AIDS si conosce molto, e si è potuto mettere dei punti fermi su ciò che riguarda l'informazione e la prevenzione, sul ruolo fondamentale delle terapie, sui limiti nella messa a punto di un vaccino - sia preventivo che terapeutico - e sull'importanza di un riconoscimento precoce della sieropositività per ridurre il contagio. Parliamo di tutto questo con il Prof. Roberto Cauda, Direttore dell'Istituto di Clinica delle Malattie Infettive del Policlinico Universitario"Agostino Gemelli" di Roma che ci ricorda l'importanza di non abbassare la guardia di fronte al virus continuando ad informare gli adolescenti, dell'importanza di arrivare ad una conoscenza della sieropositività il prima possibile per avviare subito le terapie antiretrovirali, del successo negli anni delle terapie che grazie alla semplificazione delle cura permettono una maggiore aderenza terapeutica - oggi si assume una sola compressa o al massimo tre contro i diciotto farmaci degli anni novanta - permettendo così una maggiore aderenza terapeutica e la possibilità grazie alle terapie assunte a vita di poter controllare la malattia rendendola cronica ma stabile, delle difficoltà di arrivare ad un vaccino definitivo ma della speranza di una cura funzionale in cui nonostante la presenza del virus nell'organismo grazie a terapie efficaci e a reazioni immunitarie spontanee si possa non assumere più farmaci perchè il virus non è più circolante nel sangue. E ricorda l'importanza di mantenere i finanziamenti alla ricerca per continuare studi importanti per il futuro e il fondamentale ruolo del test per tutte le donne che vogliano affrontare una gravidanza per non trasmettere il virus al bambino.
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