Insieme contro l’Alzheimer per un approccio non convenzionale
Fondamenti scientifici, aspetti nutrizionali, nuove diagnosi e terapie
Il test C4D e le metodiche di intervento non-invasive
Policlinico A. Gemelli - Ospedale Fatebenefraelli, Roma
Nel
corso degli ultimi anni, un altro campo di particolare interesse per la
prevenzione e la cura della malattia di
Alzheimer, di cui domenica 21 settembre si celebra in tutti i Paesi la
Giornata Mondiale, riguarda lo sviluppo di studi scientificamente validati
attorno agli aspetti nutrizionali,
dei micronutrienti e delle metodiche non-invasive in grado di spiegare
l’insorgenza della patologia e di fornire nuovi approcci diagnostici e
terapeutici.
Tra gli aspetti all’attenzione della ricerca, il ruolo di alcuni metalli nello sviluppo di questa malattia. In particolare, grazie a studi condotti negli ultimi anni da ricercatori dell’Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli, del Fatebenefratelli di Roma all’Isola Tiberina e dell’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, è stato confermato il legame tra male assorbimento del rame ed evoluzione del processo neurodegenerativo: il nuovo test C4D sui livelli di rame “libero” nel sangue oggi consente di predire il rischio di ammalarsi di Alzheimer e di intervenire quindi sull’alimentazione dei soggetti che presentano un’alta concentrazione di questo metallo. Analogamente, varie metodiche di stimolazione non-invasiva del cervello (magnetica, elettrica a corrente continua e/o a corrente alternata) hanno dimostrato di poter influenzare i meccanismi di plasticità sinaptica a lungo termine (LTP/LTD) in circuiti cerebrali specifici; esse quando associate a tecniche di riabilitazione cognitiva hanno confermato di poterne aumentare l’efficacia e la durata nel tempo. Per fare il punto su questi nuovi approcci diagnostici e terapeutici alla patologia neurodegenerativa il prossimo 14 novembre a Roma presso l’Università Cattolica (Centro Congressi Europa, largo F. Vito 1) si riuniranno numerosi esperti internazionali per partecipare al convegno “Malattia di Alzheimer, un approccio non convenzionale: dalla ricerca alla cura”. Scopo del simposio è di aggiornare operatori sanitari del campo della neurologia (medici e psicologi) nonché operatori di laboratorio (biologi e chimici) e professionisti dell’informazione medico-scientifica sullo stato dell’arte riguardo a epidemiologia, diagnosi e terapia convenzionale, ma – soprattutto - di aprire una finestra sull’approccio non-convenzionale della ricerca scientifica sulla malattia di Alzheimer. Fonte: Ufficio Stampa Policlinico Agostino Gemelli, Roma |
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