La Chirurgia Urologica Oggi Laparoscopia 3D e Robotica per interventi più precisi e conservativi - Tempi di recupero minori e maggior accuratezza grazie alla possibilità di magnificare il campo operatorio - L'importanza di evitare complicanze come incontinenza ed impotenza nella prostatectomia radicale per restituire una buona qualità di vita Prof. Pier Francesco Bassi, Policlinico Agostino Gemelli, Roma
La chirurgia urologica negli anni si è profondamente modificata e grazie all'evoluzione tecnologica oggi è possibile effettuare la gran parte egli interventi su prostata, reni e vescica con tecniche mininvasive come la laparoscopia 3D o robotiche con il Robot da Vinci, senza ricorrere alla tradizionale chirurgia a cielo aperto. E per conoscere l'evoluzione delle tecniche chirurgiche in urologia abbiamo incontrato il Prof. Pier Francesco Bassi, Direttore dell'Unità di Urologia al Policlinico Agostino Gemelli di Roma che ci ha spiegato l'importanza di coniugare tecniche chirurgiche all'avanguardia con la personalizzazione della cura, cioè andare ad individuare la modalità più idonea al paziente e alla sua patologia. L'utilizzo di tecniche laparoscopiche e ancora più robotiche con il Robot da Vinci hanno il vantaggio di una minore invasività (si effettuano solo cinque piccoli fori sull'addome invece del taglio tradizionale) e soprattutto permettono una precisione millimetrica grazie ai sette gradi di libertà dei manipoli che consentono una raffinatezza chirurgica straordinaria, oltre alla possibilità di avvicinarsi al campo operatorio grazie all'ingrandimento microscopico sul visore. Anche i tempi di recupero beneficiano delle nuove tecniche consentendo al paziente di essere in piedi già in seconda giornata, ma il gold standard di tutta la chirurgia urologica è il mantenimento delle funzioni, quindi nel caso di prostatectomia radicale per tumore alla prostata è importante evitare incontinenza ed impotenza post operatoria e questo è possibile oggi raggiungerlo sia con tecniche standard a cielo aperto che con le tecniche robotiche, perchè al di là della metodica, che sarà sempre scelta in base all'opzione più indicata per la patologia e per le condizioni di salute generali del paziente, ciò che è fondamentale è restituire una buona qualità di vita che consenta di riprendere serenamente la vita lavorativa e sociale.
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