Dislipidemie Alimentari e Familiari
Quale percorso di diagnosi e terapia fra tecnologia e ricerca - L’anamnesi alimentare per correggere lo stile di via I nuovi farmaci biologici e la nutraceutica per ottimizzare le cure
Prof. Cesare Sirtori, Ospedale Niguarda Milano
Le dislipidemia -
parliamo quindi di valori di colesterolo o trigliceridi alti – sono
patologie in forte crescita a causa di stili di vita non corretti - alimentazione ricca di grassi saturi e
mancanza di attività fisica in primis -
ma vi sono anche forme familiari, alcune delle quali molto gravi.
Fondamentale per un corretto percorso di diagnosi e cura affidarsi ad un centro di riferimento dove si
possa effettuare tutti le indagini necessarie ad inquadrare la patologia,
valutare le opzioni terapeutiche a disposizione e stabilire un programma
alimentare personalizzato. E per parlare di tutto questo abbiamo incontrato il
Prof. Cesare Sirtori, Direttore del Centro Dislipidemie dell’Ospedale Niguarda
di Milano che ci ha spiegato come viene preso in carico il paziente una volta
che venga preso in cura. Si comincia con gli esami ematochimici naturalmente,
per avere un quadro completo dei valori di partenza, segue poi una visita
accurata mirata soprattutto alla ricerca dei xantomi, accumuli di colesterolo
in alcuni precisi punti del corpo, del fondo dell’occhio e di altri parametri
mirati e a quel punto si va a misurare la quantità di grasso addominale e
generale e soprattutto si effettua una ecografia dei vasi epiaortici per misurare l’IMT (Intimal
Media Tickness) e cioè lo spessore interno delle arterie e se vi siano placche
di colesterolo. Il paziente a quel punto incontra la dietista del centro con la
quale valuterà la sua anamnesi alimentare .
come mangia, quanto, quali alimenti e con quale frequenza - per impostare una dieta personalizzata che
abbia come scopo una educazione alimentare per imparare a sostituire gli
alimenti più a rischio. E l’approccio terapeutico è multiple dal momento che
oggi sono a disposizione molecole innovative che possono essere d’aiuto nel
controllo dei valori ma anche degli alimenti nutraceutici che possono
affiancare i farmaci. E il professore ci parla dell’ampio spazio dedicato alla
ricerca nel suo centro - e ci porta a visitare
i laboratori - per andare ad individuare
i nuovi farmaci biologici in grado di rivoluzionare l’approccio terapeutico nel
giro di qualche anno, delle speranze che lo studio della Proteina Apo 1 Milano
- che il professore scoprì negli Anni 70’ - possa portare alla messa a punto di nuove
molecole e delle ricerche in ambito
nutraceutico che mettono a fuoco le funzioni protettive di alcuni cibi
funzionali. Tutto ciò per far sé che un paziente possa essere seguito nel tempo
per valutare la sua risposta, per prevenire eventi cardiovascolari e per
imparare che se la genetica ha il suo ruolo fondamentale nel predisporre il
rischio di sviluppare malattie una diagnosi precoce , un adeguato stile di vita
e una eventuale terapia possono contribuire a raggiungere l’obiettivo di
ridurre i valori di colesterolo e trigliceridi e anche a vivere meglio giorno
per giorno, perché imparare a mangiar bene e prendersi cura di sé con una
adeguata attività fisica è sicuramente un investimento sul futuro ma dà anche
un benessere immediato.
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