Ipertensione Secondaria
Quando un'ipertensione resistente ai farmaci si definisce secondaria - Da cosa è causata la Pseudoresistenza (farmaci, stile di vita, scarsa aderenza terapeutica, apnee notturne...) - Patologie renali o endrocrine che danno ipertensione secondaria (stenosi dell'arteria renale, iperaldosteronismo, Sindrome di Cushing...)
Indagini Mirate, Terapie e Chirurgia le soluzioni
Prof. Claudio Letizia
L'ipertensione arteriosa è una patologia estremamente diffusa e conosciuta, ma ci sono dei casi in cui il trattamento farmacologico non è sufficiente a riportare i valori pressori nella norma ed allora si deve parlare di ipertensione resistente (quando un paziente assuma tre farmaci antipertensivi a dosaggio massimale senza avere risposta sufficiente e stiamo parlando di circa il 15% dei pazienti ipertesi) ed indagarne le cause. Talvolta siamo in presenza di una pseudoresistenza, legata ad una scarsa aderenza terapeutica, ad una dieta sbagliata oppure ad ipertensione legata all'uso di alcuni farmaci (cortisonici, ciclosporina, pillola anticoncezionale...) o alle apnee ostruttive del sonno che spesso sono sottovalutate ma che possono portare a gravi complicanze. Ma altre volte l'ipertensione è resistente ai farmaci perchè siamo in presenza di un'ipertensione secondaria, cioè che ha origine da altre patologie che se curate adeguatamente portano alla completa scomparsa dell'ipertensione. parliamo di tutto questo con il Prof. Claudio Letizia, Direttore del Centro per l'Ipertensione Secondaria del Policlinico Umberto Primo di Roma che ci spiega quali sono le indagini da compiere per accertare se si è in presenza di Ipertensione secondaria e da quale patologia è originata. Fra le più comuni vi sono le patologie renali (una stenosi dell'arteria renale, una glomerulonefrite...) oppure patologie endocrine delle ghiandole surrenaliche (l'iperaldosteronismo ad esempio che causa anche ipopotassiemia, sindrome di Cushing... ) o anche patologie della tiroide o delle ghiandole paratiroidee. Per una corretta diagnosi, oltre ad esame obiettivo delle caratteristiche fisiche di un paziente - e il prof Letia ci spiega quali sono i segni caratteristici di ogni patologia - è necessario effettuare indagini specifiche e poi individuare il percorso di cura migliore, che può essere farmacologico - tanto più che oggi per alcune di queste patologie sono a disposizione nuove molecole con scarsi effetti collaterali - o soluzioni chirurgiche che possono risolvere definitivamente il problema. Fondamentale per un percorso personalizzato e corretto è affidarsi a dei centri di riferimento che possano accompagnare un paziente sin dal momento in cui sia stata accertata la sua ipertensione resistente attraverso ad una diagnosi corretta fino alla giusta terapia.
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