L'Isteroscopia Il ruolo dell'esame di secondo livello nella fase diagnostica, operativa e di follow-up Per quali pazienti è consigliato, quali informazioni fornisce, che tipo di interventi si possono effettuare I timori delle pazienti legati al dolore e la testimonianza di chi l'ha effettuato Dott.ssa Valeria Masciullo, Fondazione Policlinico A.Gemelli, Roma
Ci sono alcuni esami strumentali, che seppur di grande importanza sia in ambito diagnostico che operativo, con la possibilità di rimuovere alcune lesioni a rischio, sono però molto temuti perchè comportano ad esempio una preparazione poco gradevole, come nel caso della colonscopia, o perchè si teme che possano essere particolarmente dolorosi, come è il caso della Isteroscopia. Per conoscere meglio l'isteroscopia, capire per quali pazienti può essere indicata e che informazioni fornisce abbiamo incontrato la Dott.ssa Valeria Masciullo, Specialista in Ginecologia Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS Roma che ci ha spiegato che l'isteroscopia è un esame endoscopico di secondo livello - effettuato dopo una indicazione che segue una ecografia - che viene effettuato attraverso una telecamera di pochi millimetri che è in grado di attraversare il canale cervicale, arrivare nella cavità uterina ed esplorarla per dare conferma o meno ad una diagnosi ecografica. Ma accanto al ruolo diagnostico un ruolo altrettanto importante è quello operativo, cosiddetto "see and treat", cioè la possibilità, grazie ad una tecnologia sempre più sofisticata, di rimuovere lesioni precancerose come i polipi ad esempio. La terza indicazione è quella del follow up di pazienti che dopo aver avuto un tumore alla mammella seguono una terapia che potrebbe, come effetto collaterale, far insorgere delle lesioni a livello dell'endometrio e possono quindi monitorarlo - anche con campioni bioptici - nel tempo, e di pazienti che pur avendo avuto una diagnosi di lesioni tumorali o pre tumorali non hanno effettuato ancora l'asportazione dell'utero perchè vogliono poter realizzare una gravidanza e quindi seguono controlli stretti nel tempo a fianco alla terapia farmacologica. Come dicevamo uno dei timori delle pazienti è il dolore e la Dott.ssa Masciull, affiancata dall'ostetrica Luana Piaggesi che segue le pazienti fin dal loro arrivo in ambulatorio, ci ha spiegato che oggi grazie a sonde molto sottili il dolore dell'esame non è superiore al fastidio mestruale e che la maggior parte delle pazienti riesce ad effettuare l'esame senza sedazione, tornando a casa in giornata e senza dover utilizzare lo speculum che soprattutto dopo la menopausa può provocare dolore all'inserimento. Ascoltiamo anche la testimonianza di Elena che da anni esegue l'esame periodicamente senza particolari fastidi.
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