La Chirurgia Estetica: un nuovo paradigma per il benessere psicofisico Il dialogo medico paziente per comprendere il disagio che è alla base di una richiesta di intervento Il rispetto dei lineamenti per un risultato naturale - Le nuove frontiere con la chirurgia rigenerativa grazie alle cellule di grasso con prelievo autologo Prof. Paolo Persichetti, Policlinico Universitario Campus BioMedico di Roma
La chirurgia estetica può restituire autostima e sicurezza, può aiutare a superare un complesso o un senso di inferiorità, può contribuire all'equilibrio di chi si sente fragili a causa di un viso segnato dalle rughe o da un corpo non più tonico, ma prima di arrivare alla chirurgia il percorso deve sempre prevedere uno stretto dialogo medico paziente, quell'alleanza terapeutica in cui si trovi il tempo di capire quali sono i bisogni fisici e psicologici della persona che ricorre ad un intervento, per rispettare le sue necessità in un contesto etico che abbia come fine ultimo il benessere del paziente. E di come sia possibile oggi interpretare la chirurgia estetica non come un semplice atto tecnico ma come un paradigma in cui si ricerchi non la perfezione estetica ma un armonia fra immagine di sè e realtà abbiamo parlato con il Prof. Paolo Persichetti, Direttore dell'Unità di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva del Policlinico Universitario Campus BioMedico di Roma che abbiamo incontrato nel corso degli Incontri con gli Specialisti organizzati da Cassa Galeno e che ci ha parlato dell'importanza di un contatto stretto fra medico e paziente per arrivare ad una decisione condivisa sul tipo di intervento. Con il Professore parliamo anche della fragilità che deriva da modelli proposti dalla società - pubblicità, moda, cinema - che possono far sorgere il desiderio di assomigliare ad un viso levigato o ad un corpo perfetto che vengono percepiti come vincenti, soprattutto in un'epoca in cui solo chi è giovane, o giovanile, ha spazio e visibilità. La chirurgia estetica negli anni è molto cambiata e se in alcuni casi in passato il risultato è stato quello omologato a modelli stereotipati oggi si tende invece a rispettare l'armonia di un volto e la naturalezza dei lineamenti, ecco perchè si parla di medicina ecologica, perchè la natura ha una sua belle zza intrinseca che va sempre rispettata. E in conclusione con il professore parliamo delle ultime frontiere tecnologiche, rese possibili dalla medicina rigenerativa che utilizza cellule estratte dal grasso autologo del paziente, tecnica che può essere usata sia a fini estetici ma anche e soprattutto in caso di ulcere cutanee o patologie severe come la sclerodermia per migliorare la prognosi e la qualità di vita dei pazienti.
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