La chirurgia ricostruttiva dopo un tumore al seno Interventi oggi anche contestuali alla mastectomia per evitare il trauma della mutilazione (ma anche differiti se le terapie lo richiedono) - Le nuove tecniche con lipofilling e biomateriali Dott.ssa Francesca De Lorenzi, IEO Istituto Europeo di Oncologia, Milano
La diagnosi precoce di tumore al seno grazie allo screening con la mammografia - cui oggi si affiancano anche tomosintesi 3D e risonanza magnetica - permette sempre più interventi in fase precoce di malattia e quindi conservativi e mininvasivi. Ma anche quando sia necesssaria una mastectomia, che oggi può essere comunque conservativa, quindi mantenendo intatta la pelle, si può effettuare una ricostruzione mammaria anche contestuale all'intervento per l'asportazione del tumore di modo di non far subire alla donna il trauma della mutilazione. Le nuove tecniche tra l'altro consentono interventi sofisticati anche in day surgery con tecniche di lipoffiling (quindi l'aspirazione di grasso da altre zone del corpo per utilizzarlo poi nel seno), con l'utilizzo di biomateriali con cui si avvolgono le protesi o di interventi con tessuti autologhi della paziente. Parliamo di tutto questo con la Dott.ssa Francesca De Lorenzi, Vice Direttore della Divisione di Chirurgia Ricostruttiva dello IEO di Milano che ci spiega l'importanza anche psicologica di offrire ad ogni donna un percorso di ricostruzione personalizzato andando incontro ai suoi bisogni fisici e psicologici perchè dal momento che oggi il tumore al seno è sempre più guaribile è fondamentale offrire alle donne la miglior qualità di vita possibile per poter riprendere serenamente la loro vita sociale affettiva e lavorativa.
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