"La cura della pelle: ricerca, clinica, umanità" Le malattie dermatologiche ad alto impatto sociale hanno bisogno di percorsi dedicati e specialisti in grado di curare ma anche prendersi cura Il ruolo della ricerca per malattie diffuse e rare all'IDI Istituto Dermopatico dell'Immacolata
La pelle è l'organo più esteso del corpo umano e paradossalmente, pur essendo visibile ed esterno, è anche, citando Paul Valery "Quello che c'è di più profondo nell'essere umano...". E fuor di metafora possiamo dire che la pelle rappresenta non solo se stessa, ma tutti gli organi del corpo umano, perchè spesso una manifestazione dermatologica è espressione di un disturbo sistemico. Pensiamo ad esempio ad una allergia che si manifesta con pomfi e bolle, ad un innalzamento termico che arrossa la cute, ad un mancanza di vitamine che ne altera l'aspetto, ad una malattia autoimmune che dà manifestazioni cutanee o ad una anemia che rende pallidi i malati tanto per citarne alcune. La pelle è quindi un grande segnale luminoso del nostro stato di salute, e ogni alterazione, ogni modifica, ogni manifestazione atipica va segnalata al medico per indagare sulle cause e per intervenire sul disturbo che ha causato la manifestazione dermatologica. In più le lesioni cutanee legate alle malattie dermatologiche rappresentano un vero disagio sociale (pensiamo alla psoriasi, alla vitiligine, alla dermatite atopica...) ed è quindi importante che sia lo specialista in dermatologia a seguire il paziente nel suo percorso clinico e psicologico, con tutto il suo bagaglio di esperienza (dati recenti dimostrano come un paziente con una malattia dermatologica gestite nel reparto di dermatologia venga dimesso nel giro di 4 giorni mentre in un altro reparto - reumatologia, allergologia... - venga dimesso dopo 12 giorni). E per parlare dell'importanza della cura della pelle si è svolto un incontro all'IDI, Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma dove da sempre si coniugano cura e ricerca - sulle malattie diffuse ma anche sulle tante malattie rare della pelle poco conosciute, sotto diagnosticate e per le quali non sempre sono a disposizione terapie efficaci - per offrire ad ogni paziente un percorso dedicato. Nel corso dell'incontro abbiamo intervistato Mariapia Garavaglia, Presidente IDI.
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