La Storia dell'Infiammazione nella Medicina
da Vittoria sulle Infezioni Mortali a Malattia Cronica legata all'Ambiente e all'Evoluzione
L'infiammazione è un processo di difesa dell'organismo all'aggressione di un agente esterno: il sistema immunitario si attiva e le nostre difese aggrediscono batteri, virus e ogni "ospite" considerato indesiderato, dal veleno di un imenottero ai responsabili di infezioni mortali. La prima descrizione di un'infiammazione in medicina risale a tempi lontanissimi e si deve a Celso che la definì come "tumor, rubor, calor, dolor" i quatto elementi che ancora oggi in clinica definiscono i sintomi dell'infiammazione. E se fino a circa il 1700/1800 si è dato poco rilievo alle infiammazioni - soprattutto croniche - è perchè le grandi infezioni come la peste non davano tempo all'organismo di rispondere in modo costante e duraturo nel tempo. Ma oggi le malattie infiammatorie sono un fenomeno importante, studiato a lungo e a cui la ricerca ha dato nel tempo risposte efficaci in campo terapeutico ma ancora non la cura definitiva. Il Prof. Massimo Campieri, Responsabile della S.S.D. Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali all'Ospedale Sant'Orsola di Bologna ci regala una magnifica lectio magistralis sulla storia dell'infiammazione e sul suo significato storico e culturale oltre che clinico, ripercorrendo le tappe più importanti dall'Antica Grecia ad oggi, che hanno portato alla scoperta della fagocitosi (Melcinkov che per questo ottenne il premio Nobel) cioè la capacità delle cellule di inglobare e aggredire gli agenti esterni, agli studi che hanno permesso di arrivare alla scoperta dell'aspirina e del cortisone come farmaci fondamentali nella terapia delle infiammazioni reumatiche o intestinali ad esempio, del ruolo dell'evoluzione nella difficile lotta fra mutamenti ambientali molto rapidi - soprattutto nel mondo occidentale negli ultimi cinquantanni - e il lento adattamento del nostro sistema immune, dei nuovi studi sulle cellule staminali e sullo stretto rapporto fra infiammazioni croniche e modificazioni dell'attività cerebrale, passando per il ruolo di Napoleone nell'utilizzo in Europa dei derivati del salice (che portarono alla messa a punto dei salicilati e quindi dell'aspirina) ricordandoci le esperienze di medici e studiosi che hanno cambiato il corso della storia con le loro scoperte e invenzioni e sottolineando come oggi sia necessario oltre alla ricerca in campo clinico e farmacologico riscoprire il rapporto-medico paziente fondamentale nel gestire patologie croniche spesso invalidanti.
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