La Nutrizione "Difficile"
L'alimentazione per l'infanzia fragile: neonati pretermine, bambini disabili,
bambini in terapia intensiva dopo un incidente, bambini con malattie muscolari
La nutrizione artificiale a breve o lungo termine per migliorare la qualità di vita e aiutare la crescita
Prof. Costantino Romagnoli, Policlinico Agostino Gemelli, Roma
L'alimentazione e la nutrizione nell'età dello sviluppo è un tassello fondamentale per una crescita sana, per uno sviluppo psicofisico che consenta ad ogni bambino di "costruire" la propria salute futura. E se questo è vero per tutti i bambini in alcune particolari condizioni la nutrizione diventa uno strumento prezioso. Parliamo di tutti quei bambini fragili che temporaneamente o per lunghi periodi hanno bisogno di un supporto nutrizionale personalizzato e integrato, bambini nati pretermine ad esempio, o bambini che abbiano subito un trauma e debbano essere ricoverati in terapia intensiva, o bambini con disabilità come la spina bifida che li costringe all'uso della sedia a rotelle limitandone quindi la mobilità (e la motilità intestinale di conseguenza) o bambini con malattie muscolari che hanno difficoltà nella deglutizione o nella masticazione. La nutrizione per tutti questi bambini deve essere uno strumento terapeutico quindi, e deve essere pensata e realizzata con modalità che possano andare incontro alle diverse esigenze dei piccoli. E per fare il punto su come gestire la nutrizione in situazioni critiche al Policlinico Agostino Gemelli di Roma è stato organizzato un Forum dal titolo "La Nutrizione Difficile" promosso dall'Associazione per la "Ricerca in Neonatologia e Pediatria - RNP Onlus. Nel corso del Forum abbiamo parlato con il Prof. Costantino Romagnoli, presidente dell'Associazione e Direttore della Struttura di Neonatologia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma che ci ha spiegato come oggi le soluzioni per la nutrizione artificiale possano venire anche dai modelli utilizzati per la nutrizione in condizioni estreme come lo spazio o l'Antartide e di come la scelta del percorso nutrizionale debba essere sempre personalizzata e debba coinvolgere la famiglia che in prima persona sarà poi chiamata a gestire la nutrizione artificiale una volta che il bambino possa rientrare nella sua casa.
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