L'APPROCCIO "PATIENT-CENTRED" PER UNA NUOVA GESTIONE DELL'HIV
I NUOVI BISOGNI DELLE PERSONE CON HIV: QUALITA' DI VITA E SEMPLIFICAZIONE DELLE TERAPIE - I DATI DELLO STUDIO POSITIVE PERSPECTIVE 2
La lotta al virus dell’HIV dagli anni 80 in poi ha rappresentato una vera e propria sfida per la comunità scientifica, una sfida oggi vinta grazie a farmaci sempre più potenti in grado di impedire la replicazione virale e a protocolli terapeutici estremamente semplificati rispetto al passato che migliorano prognosi e qualità di vita. Questo non vuol dire però che non si possa fare di più, perché i bisogni insoddisfatti delle persone con HIV sono ancora molti e soprattutto sono cambiati negli anni, come emerge dallo Studio internazionale Positive Perspective 2 sostenuto da ViiV Healthcare e realizzato su oltre 2000 persone con HIV in terapia antiretrovirale in 24 Paesi nel mondo e presentato al recente congresso ICAR 2020. Dallo studio emergono due temi su tutti, e cioè qualità di vita e tollerabilità delle terapie che sono ancora sono al centro delle richieste delle persone con HIV,sarà importante capire come oggi e ancor più in futuro si potrà migliorare cure e assistenza individuando le nuove sfide ed opportunità. Il vissuto delle persone con HIV è uno strumento prezioso per orientare la terapia finalizzandola al miglioramento della qualità di vita e con questo obiettivo si sta facendo sempre più strada un nuovo concetto, e cioè il deprescribing a cui p stato recentemente dedicato un lavoro scientifico dedicato proprio alla semplificazione dello schema terapeutico. Abbiamo parlato di tutto questo con: Giulio Maria Corbelli, Presidente dell’associazione Plus Roma e membro del comitato internazionale di Advisory dello Studio Cristina Mussini,Professore presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e Direttore della struttura complessa di malattie infettive dell'azienda ospedaliero-universitaria di Modena Giovanni Guaraldi, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, Professore presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia