Infezioni in Gravidanza Come gestire le infezioni pregresse (HIV, Epatite B e C, Sifilide...) Come prevenire le infezioni in gravidanza (rosolia, toxoplasmosi, citomegalovirus...) La profilassi intrapartum per lo Streptococco Quali danni può avere un feto e quale follow up per stabilire la percentuale di rischio Trasmissione verticale e modalità di parto Prof. Antonio Lanzone, Policlinico Agostino Gemelli, Roma
Quando si parla di infezioni in gravidanza è importante chiarire che vi sono due categorie ben distinte di donne e cioè: coloro che affrontano un gravidanza con una infezione già in atto, pensiamo a donne con HIV, epatite, sifilide... e donne che invece contraggono l'infezione in corso di gravidanza (rosolia, toxoplasmosi, citomegalovirus, streptococco) perchè chiaramente il follow up, la valutazione dei rischi per il feto e le modalità di parto sono molto diverse. E di tutto questo abbiamo parlato con il Prof. Antonio Lanzone, Direttore della Clinica di Ostetricia e Ginecologia e dell'Unità di Ginecologia Disfunzionale al Policlinico Agostino Gemelli di Roma che ci ha spiegato che fortunatamente la trasmissione verticale da mamma a feto attraverso la placenta avviene in una bassa percentuale di casi e ancora minore è la quantità di bambini che riporta danni (solitamente danni al sistema nervoso centrale, agli organi di senso, al cuore o al fegato già in utero o alla nascita, mentre il citomegalovirus può dare un segno di ritardo cognitivo solo in età scolare) ma è comunque importantissimo, prima di affrontare una gravidanza o se non era stata programmata nei primo trimestre effettuare tutti gli accertamenti necessari per evitare complicanze. Per quanto riguarda le infezioni pregresse sappiamo che oggi la possibilità di trasmissione del virus HIV da madre a nascituro è drasticamente ridotta grazie all'uso degli antiretrovirali anche in gravidanza (dal 20/30% dei primi anni al 2/% di oggi) ma è comunque importante programmare un parto cesareo per evitare il contagio nel corso della discesa nel canale cervicale, mentre per l'infezione da epatite B e C sembra essere meno importante. Per quanto riguarda la prevenzione se la gravidanza è programmata e la futura mamma non ha avuto ancora la rosolia il vaccino è strettamente consigliato (e già dopo due mesi si può pensare al concepimento) mentre per quanto riguarda la toxoplasmosi è fondamentale una prevenzione legata agli stili di vita (evitare carne cruda, lavare accuratamente frutta e verdura) ed effettuare un test ogni mese e qualora risulti positivo effettuarne uno di secondo livello che può indicare da quanto si è contratta l'infezione, che rischi può comportare per il feto e avviare un trattamento a base di antibiotici, sulfamidici e acido folico. Per quanto riguarda lo Streptococco (associato a parti pretermine e morti intrauterine) invece si è visto che nonostante il trattamento con antibiotici spesso la mamma rimane infetta e allora il miglior approccio è una profilassi prepartum e intrapartum. Anche alcuni virus influenzali, i parvavirus possono essere talvolta legati ad una idrope fetale che può essere facilmente monitorata in corso di ecografia. Ovviamente accanto alla prevenzione e quindi alle indagini di primo livello al momento della scoperta della gravidanza (toxoplasmozi, rosolia, citomegalovirus e herpes) è bene sempre valutare l'epoca in cui l'infezione si manifesta (la rosolia ad esempio è più pericolosa nel primo trimestre mentre la toxoplasmosi e il citomegalovirus nel terzo) per avviare un follow up personalizzato per ogni mamma in attesa. Perchè sono sufficienti poche regole per gestire il rischio infettivologico in corso di gravidanza che sono: conoscere quando si è contratta la infezione, quando può aver dato problemi al feto, quante probabilità ci sono che abbia impattato sulle funzionalità multiorgano del feto, diagnosticare gli eventuali danni con accertamenti intrauterini, stabilire un follow up e avviare le terapie necessarie, stabilire la più corretta modalità di parto per evitare la trasmissione verticale e collaborare strettamente con le unità di neonatologia e neuropsichiatria qualora si identifichino dei problemi nel nascituro. Tutto questo per ridurre al minimo i rischi legati alle infezioni in gravidanza, far vivere serenamente la gestazione alla futura mamma e ridurre al minimo i rischi per il nascituro.
Cliccare su 1080p per vedere il Video in Alta Definizione Cliccare sul rettangolo in basso a destra per lo Schermo Intero