TUMORI DEL SANGUE, LE NUOVE SCOPERTE INDIVIDUARE LE MUTAZIONI GENETICHE CAMBIA LA DIAGNOSI E LA CURA DELLE NEOPLASIE MIELOPROLIFERATIVE PROF. ALESSANDRO MARIA VANNUCCHI
Nell’ambito della Giornata Nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma che AIL promuove ogni anno per sottolineare le novità terapeutiche nella lotta ai tumori del sangue si è fatto il punto sugli avanzamenti della ricerca grazie all’identificazione di alterazioni genetiche che nel caso di alcuni tumori rari del sangue, le neoplasie mieloproliferative, quindi Policitemia Vera, Trombocitemia essenziale e Mielofibrosi permettono una diagnosi più precoce e un trattamento mirato. Ne abbiamo parlato con il Prof. Alessandro Maria Vannucchi, Professore di Ematologia Università di Firenze, Direttore SOD Ematologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi e Responsabile CRIMM Centro Ricerca e Innovazione delle Malattie Mieloproliferative. Fra le domande: Il valore di aver identificato delle alterazioni genetiche alla base di alcune neoplasie ematologiche. I sintomi d’esordio delle neoplasie mieloproliferative possono essere molto aspecifici, come febbricola, stanchezza, prurito, mal di testa, o alcuni valori alterati dell’emocromo, la possibilità di effettuare test genetici specifici permette di arrivare a diagnosi più tempestive? Il trattamento, in quali casi è necessario intraprendere un percorso terapeutico e quali le novità in questo campo per le tre patologie? Come tutte le malattie rare l’importanza di un a maggior conoscenza e di centri di riferimento dove il paziente possa essere seguito nel suo percorso. In una malattia cronica il ruolo del rapporto con il proprio medico è essenziale, anche per rendere il paziente protagonista della propria storia.