Le nuove scoperte sull'autismo e i trattamenti precoci più all'avanguardia I nuovi modelli di stimolazione precoci ed intensivi per migliorare la connessione fra le varie aree cerebrali e migliorare l'interazione sociale e la capacità adattativa dei bambini Prof. Paolo Curatolo, Policlinico Tor Vergata, Roma
Negli ultimi anni sono stati molti i progressi nella comprensione dei maccanismi molecolari dell'autismo, patologia complessa multifattoriale in cui coesistono un network di geni alterati e fattori ambientali (ambiente intrauterino e infezioni in gravidanza, nascita pretermine..) ed è ormai accertato che una diagnosi precocissima e un trattamento intensivo di tipo comportamentale prima e cognitivo poi (come ad esempio lo Early Start Denver Model) può favorire le capacità adattative del bambino ed aiutarlo a sviluppare una comunicazione sociale. E dei nuove scoperte sull'autismo e sui trattamenti più all'avanguardia abbiamo parlato con il Prof. Paolo Curatolo, Direttore dell'Unità di Neuropsichiatria Infantile al Policlinico Tor Vergata che ha organizzato un incontro a Roma dal titolo "Is autism a treatable disorder?" che ha fatto il punto sia sulla possibilità di una diagnosi precocissima (esistono quasi 500 geni di suscettibilità all'autismo) per definire i bambini ad alto rischio per monitorarli strettamente nei primi sei mesi di vita e iniziare quindi dei trattamenti intensivi che consistono nell'arricchire con stimolazioni precise a capacità del bambino di migliorare la sua capacità si comunicare ed interagire. Fondamentale è insegnare ai genitori come implementare le stimolazioni anche attraverso il gioco in senso interattivo e di reciprocità. Questi nuovi modelli di trattamento hanno mostrato anche una azione biologica sul cervello, verificate anche con esami strumentali sulla materia bianca, migliorando la formazione delle sinapsi e cioè le connessioni fra le varie aree cerebrali riuscendo a far raggiungere ai bambini le loro massime potenzialità, riducendo la gravità del comportamento autistico e migliorando le capacità adattative. Con il Professore parliamo anche dell'importanza di una assistenza alle famiglie che non termini con la maggiore età quando i ragazzi entrano in percorsi psichiatrici che non garantiscono loro le necessarie attenzioni e delle nuove molecole che in alcune particolari forme di autismo (legate ad esempio alla Sclerosi Tuberosa o alla Sindrome di Rett) forniscono risposte di grande efficacia aprendo quindi la strada a quello che potrà essere un nuovo approccio farmacologico per migliorare la prognosi di molti bambini con autismo.
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