Le Reti Ematologiche e il modello LabNet Analisi di biologia molecolare e genomica in laboratori altamente specializzati per terapie target Far viaggiare il sangue e non il paziente l'obiettivo della rete LabNet
Per la diagnosi dei tumori ematologici lo studio molecolare e la tipizzazione della neoplasia permette di utilizzare le cosiddette target therapy, terapie mirate al bersaglio, più efficaci e meno tossiche. Per indagini così sofisticate sono necessari laboratori di biologia molecolare e genomica specializzati, in grado di fornire risposte certe , tempestive e preziose per migliorare prognosi e qualità di vita dei pazienti. Tutto questo è già una realtà in Italia grazie a LabNet la rete di laboratori sottoposti a controlli di qualità che consentono di far viaggiare solo i campioni di sangue e non i pazienti, sia nella fase della prima diagnosi, sia per i controlli successivi. Un modello virtuoso che purtroppo non è uniformemente normato nelle varie regioni italiane, e proprio per far sì che la burocrazia non sia di ostacolo alla scienza Salute Donna Onlus e le 23 associazioni pazienti aderenti al progetto “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” si è fatta portavoce dei bisogni dei pazienti sul territorio e affianca le richieste di Fondazione GIMEMA e di AIL per formalizzare a livello istituzionale una conquista diagnostico-terapeutica-assistenziale che migliora lo standard di cura e di assistenza di tutti i pazienti con un tumore del sangue. Nel corso della tavola rotonda dedicata proprio alle Reti Ematologiche e a come implementarle su tutto il territorio italiano abbiamo intervistato: Marco Vignetti - Presidente Gimema e Vice Presidente AIL Annamaria Mancuso - Presidente Salute Donna Onlus Giuseppe Simeone - Presidente della VII Commissione Sanità, Consiglio Regionale del Lazio
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