LEUCEMIA ACUTA PROMIELOCITICA I PROGRESSI NEL TRATTAMENTO CON TERAPIE CHEMIO-FREE L’IMPORTANZA DI RICONOSCERLA E TRATTARLA NELLE PRIME 24 ORE
Si è svolto nei giorni scorsi a Roma l'ottavo simposio sulla leucemia acuta promielocitica una patologia particolarmente aggressiva per la quale negli anni è stata messa appunto una terapia straordinariamente innovativa che consente oggi tassi di guarigione intorno al 90%, un risultato a cui ha contribuito fortemente la ricerca italiana in particolare con il professor Mandelli e il professor Lo Coco. SI tratta di un traguardo inimmaginabile nei decenni passati, resta però da colmare ancora un gap e cioè quello dell’individuazione tempestiva della patologia, perché anche un giorno di ritardo, in questa forma di leucemia fulminante può essere fatale. Conoscere e riconoscere i sintomi come sanguinamenti anomali, piccole emorragie sulla pelle dette petecchie dovrebbero portare ad un accertamento immediato e in questo il ruolo dei medici di medicina generale può essere centrale. Ne abiamo parlato con Marco Vignetti, Presidente Fondazione GIMEMA Maria Teresa Voso, Policlinico Universitario Tor Vergata di Roma