Leucemia Linfoblastica Acuta Il ruolo dell'Asparaginasi Le nuove formulazioni (più attive e meno tossiche) La combinazione con i nuovi farmaci La prevenzione e la gestione delle complicanze emorragiche e trombotiche
Il trattamento delle leucemie acute negli ultimi anni ha avuto importanti evoluzioni, farmaci innovativi più efficaci che hanno migliorato prognosi e qualità di vita, ma c’è un farmaco che viene utilizzato da molti anni, in particolare per la leucemia linfoblastica acuta, e che continua ad avere un ruolo importante, ed è l’asparaginasi, una molecola in grado di impedire la replicazione delle cellule leucemiche, utilizzato oggi in un formulazione modificata rispetto al passato, più attivo e meno tossico, ed utilizzato in combinazione con altri farmaci, sia nei pazienti pediatrici che in quelli adulti. La corretta indicazione, le nuove forme disponibili e la possibilità di prevenire gli effetti collaterali della asparaginasi sono stati i focus di un convegno promosso dalla Fondazione Gimema, nel corso del quale è stato ricordato il Prof. Mandelli, recentemente scomparso, che già alla fine degli anni ‘60 con i suoi studi sull’asparaginasi aveva intuito il ruolo che avrebbe avuto questa molecola nel trattamento delle leucemie acute. Un farmaco importante quindi, gravato però da tossicità importanti, soprattutto in passato con rischi trombotici ed emorragici, che oggi però grazie alla ricerca e alla messa a punto di algoritmi predittivi è possibile prevenire e gestire in modo da rendere il farmaco più maneggevole e sicuro.
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Nel corso del convegno organizzato dalla Fondazione Gimema e dedicato all'asparaginasi abbiamo intervistato: Sergio Amadori - Vicepresidente Fondazione GIMEMA Marco Vignetti - Presidente Fondazione GIMEMA Robin Foà - Professore Ordinario di Ematologia a Università La Sapienza di Roma e Direttore del Centro di Ematologia al Policlinico Umberto I di Roma Valerio De Stefano - Professore Ordinario di Ematologia Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Direttore Area Ematologica Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, IRCCS, Roma