L'HIV 40 ANNI DOPO RILANCIARE LA LOTTA ALLA PANDEMIA DIMENTICATA CON UNA NUOVA AGENDA PER FERMARE L'INFEZIONE PUNTANDO SU INFORMAZIONE, MAGGIOR DIFFUSIONE DEI TEST PER LA DIAGNOSIE NUOVE TERAPIE EFFICACI NEL CONTROLLODELLA REPLICAZIONE VIRALE
40 anni dopo i primi casi di AIDS, 40 anni di conquiste scientifiche e sociali, 40 anni dalla scoperta di un virus, quello dell’HIV, che oggi rischia di essere dimenticato, perché un nuovo virus sta facendo dimenticare tutto il resto. Un dato a conferma di questo è che l’epidemia da Covid-19 ha causato un calo di oltre il 50% dei test HIV effettuati e ritardi nell’accesso ai servizi sanitari per visite e consulti. E allora è necessario accendere nuovamente una luce su quelle che sono le priorità nella lotta all’HIV oggi in termini di comunicazione, sensibilizzazione, accesso ai test e percorsi di presa in carico dei pazienti per far sì che il piano nazionale AIDS a 2 anni dalla sua entrata in vigore diventi una realtà uniforme su tutto il territorio nazionale. Per fare il punto sulle criticità e sulle sfide per il prossimo futuro è stato organizzato l’evento “L’HIV 40 anni dopo. Rilanciare la lotta alla pandemia dimenticata” nel corso del quale sono stati presentati i risultati del progetto di ricerca APRI svolto dall’Università Bocconi con il contributo di Gilead Sciences ed è stato firmato il primo Manifesto per un rinnovato impegno nella lotta all’HIV, un impegno trasversale e condiviso fra i vari stakeholder perché il Piano Nazionale possa vedere finalmente una concreata applicazione. Abbiamo parlato di tutto questo nel nostro speciale di oggi con numerosi ospiti per identificare le parole chiave e le azioni principali da mettere in campo. Fra gli argomenti: I traguardi raggiunti e su quelli verso i quali dobbiamo muoverci, Stefano Vella, Università Cattolica del Sacro Cuore I risultati del Progetto di ricerca APRI Ferrara, Lucia Ferrara, Cergas SDA Bocconi. Come integrare centri specialistici e rete territoriale per una presa in carico integrata del paziente con HIV, e in questo il ruolo dell’infettivologo e del Medico di medicina generale, Gabriella D’Ettorre, Policlinico Umberto I e Alessandro Rossi, SIMG Da tutti questi spunti di riflessione è nato un documento il primo manifesto per un rinnovato impegno nella lotta all’HIV, in cui la ricerca biomedica per la messa a punto di farmaci sempre più efficaci sia affiancata dall’impegno organizzativo e sociale che abbia come obiettivo quello di migliorare la qualità di vita delle persone con HIV Valentino Confalone, AD di Gilead Science