LINFOMA DIFFUSO A GRANDI CELLULE B APPROVAZIONE AIFA PER GLOFITAMAB ANTICORPO BISPECIFICO CHE RIVOLUZIONA I PARADIGMI DI CURA GLI STUDI DIMOSTRANO RISPOSTE RAPIDE, COMPLETE E DURATURE NEL TEMPO
Nei giorni scorsi si è svolta a Milano la conferenza stampa “Nuove prospettive per i pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario” che ha fatto il punto su come cambia il paradigma di cura dopo l’approvazione AIFA di glofitamab, terapia innovativa che rappresenta la nuova frontiera dell’immunoterapia, una molecola che si può definire game chaning, cioè in grado di rappresentare una vera e propria rivoluzione nella cura. Il linfoma a grandi cellule B è la forma più comune di linfoma non Hodgkin e ogni anno, in Europa, si stima che 36.000 persone ne ricevono la diagnosi. Sebbene sia generalmente responsivo alle terapia di prima linea circa il 40% dei pazienti andrà incontro a recidiva o avrà una malattia refrattaria che non risponde alle cure, e per tutti loro le opzioni terapeutiche fino ad oggi erano molto limitate. Ecco perché è così importante la recente l’approvazione da parte di AIFA di Glofitamab, frutto della ricerca avanzata di Roche, il primo anticorpo bispecifico a durata fissa, e fra poco capiremo meglio cosa significa, per pazienti con malattia recidivante o refrattaria dopo due o più linee di terapia sistemica, che negli studi clinici ha dimostrato di essere in grado di mantenere risposte complete e durature nel tempo nei pazienti fortemente pretrattati e/o refrattari alle precedenti terapie, incluse le CAR-T. Si tratta di una terapia chemofree con somministrazione per un periodo di tempo fisso (12 cicli da 21 giorni, pari a circa 8 mesi), il che consente ai pazienti di sapere quando il trattamento terminerà, con una forte ricaduta anche psicologica e in termini di qualità della vita. Gli studi in corso sono ora orientati ad utilizzare glofitamab in linee di trattamento più precoci, nella speranza di poter prevenire recidive e progressione di malattia. Ne abbiamo parlato con:
Davide Petruzzelli, Presidente di Lampada di Aladino.
Giuseppe Gioffrè, Referente gruppo pazienti linfomi AIL
Paolo Corradini, Professore Ordinario di Ematologia all'Università degli Studi di Milano
Carmelo Carlo-Stella, Professore Ordinario di Ematologia, Humanitas University; Direttore della Scuola di Specializzazione in Ematologia, Humanitas University; Capo Sezione Neoplasie Linfoidi, IRCCS Humanitas Research Hospital
Federico Pantellini, Medical Affairs Lead Roche Pharma
Fra i temi: un identikit del linfoma diffuso a grandi cellule B e dei pazienti che non rispondono al trattamento standard e potranno quindi beneficiare di Glofitamab Glofitamab è un anticorpo bispecifico con un meccanismo d’azione sofisticato ed innovativo, capiamo meglio che cosa vuol dire anticorpo bispecifico e come agisce con quella che viene definita configurazione 2:1 Due caratteristiche di glofitamab sono particolarmente importanti, la prima è che si tratta di un trattamento chemofree, quindi senza necessità di combinare una chemioterapia, e poi di avere una durata fissa, capiamo l’importanza anche di questi aspetti Gli studi hanno dimostrato che glofitamab in monoterapia induce risposte veloci, profonde e durature, quali dati sono emersi I bisogni di pazienti che non hanno risposto a numerose linee di trattamento sono molti, e ogni nuova molecola disponibile è una notizia preziosa per chi sta affrontando la malattia.
In ematologia la ricerca scientifica negli ultimi anni ha superato traguardi impensabili fino a pochi anni fa e gli anticorpi bispecifici rappresentano la conferma di quanto si stia trovando risposte anche ai bisogni di pazienti che non rispondono alle terapie tradizionali.