Farmacogenomica: la risposta individuale (su base gentica) alle terapie per ottimizzare le cure Gli studi sulla terapia del dolore oncologico per selezionare i pazienti che risponderanno e quelli che devono utilizzare altre molecole da subito - La bioinformatica per elaborare i dati genetici e personalizzare le terapie Prof. Tommaso Dragani, Dott. Matteo Dugo, Istituto Nazionale dei Tumori Milano
La farmacogenomica è una branca relativamente nuova che studia la risposta individuale ai farmaci su base genetica e tenta quindi di dare una risposta al fatto che ognuno di noi ha una risposta diversa quando assume una determinata molecola. Ma quali informazioni può fornire lo studio genetico di un paziente al fine di conoscere in anticipo se una determinata terapia potrà funzionare? E nel caso specifico della terapia del dolore oncologico quali alternative laddove i classici oppiacei non ottengano la risposta sperata o diano effetti collaterali importanti come nausea a vomito? Lo abbiamo chiesto al Prof. Tommaso Dragani, Direttore dell'Unità di Epidemiologia Genetica e Farmacogenomica dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che ci ha spiegato come, partendo dal fatto che alcuni pazienti in terapia del dolore non rispondevano in modo completo e presentavano talvolta effetti collaterali hanno avviato una ricerca per ottenere informazioni dal profilo genetico del paziente al fine di individuare quelli che non avrebbero tratto benefici dalla cura. Naturalmente questo apre la strada anche ad un approccio nuovo alle terapie perchè conoscere in anticipo la risposta ad una determinata terapia consente di evitare somministrazioni inutili e tossiche e di somministrare invece altre molecole che potranno portare un maggior beneficio. Un ulteriore passo avanti sarà l'individuazione delle vie metaboliche o genetiche associate alla mancata risposta per mettere a punto dei farmaci mirati e personalizzati. E tutto questo tipo di ricerche è oggi possibile anche grazie a dei modelli bioinformatici che consentono di analizzare una grande mole di dati per andare ad estrapolare le informazioni utili per il paziente, come ci spiega il Dott. Matteo Dugo, Bionformatico nell'Unità del Prof. Dragani all'Istituto.
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