L'obesità da giovani può favorire il declino cognitivo nella terza età, prevenire le complicanze come diabete o ipertensione combattendo i chili di troppo prima che i danni siano irreversibili
Che il sovrappeso e l'obesità siano un rischio importante per la nostra salute - malattie cardiovascolari, metaboliche e tumorali - è ormai noto, che i problemi legati al peso inizino in età sempre più giovane siano un fenomeno purtroppo in grande aumento è altrettanto certo, ma adesso da uno studio dell'Università di Oxford veniamo a scoprire che i rischi dell'obesità, soprattutto in età giovanile, riguardano anche il declino cognitivo e quindi patologie come l'Alzheimer o la demenza di origine vascolare. Lo studio ha preso in esame un campione davvero molto numeroso e quindi estremamente attendibile, oltre 450.000 cartelle cliniche di pazienti ricoverati per vari motivi e si è focalizzato su quale era stata l'età in cui i pazienti avevano iniziato a mettere su peso. E dall'analisi dei dati incrociati è emerso che chiunque avesse iniziato ad avere problemi di sovrappeso od obesità fin da giovani, intorno ai 30 anni quindi, era più esposto a rischio di demenza - addirittura il 30% in più - , mentre il rischio si riduceva intorno al 20% ogni dieci anni e si annullava quasi quando l'accumulo di peso inizia dopo i 70 o addirittura dopo gli 80, età in cui una piccola riserva di grasso in più può invece essere in qualche modo protettiva rispetto ai problemi di malnutrizione di molti anziani. Il motivo di tutto ciò è legato alle complicanze del sovrappeso ed obesità e cioè ipertensione, diabete e tutte quelle patologie metaboliche responsabili dell'aterosclerosi e quindi di minor elasticità delle arterie e minor afflusso di sangue al cervello. E' quindi fondamentale ricordare che un'alimentazione corretta, una dose costante di attività fisica - unita naturalmente allo smettere di fumare - può aiutare anche a prevenire quel declino cognitivo che in una società in cui l'età media si è fortemente innalzata è diventato uno fra i principali problemi della terza età e delle famiglie che devono gestire patlogie complesse e gravose anche da un punto di vista emotivo come Alzheimer e demenza vascolare.