L'ultimo regalo per me Mandateci le vostre storie, le pubblicheremo in questa sezione
Fantocci grotteschi, pupazzi disancorati dalla realtà, questo
siamo ormai… ci muoviamo come automi
inscenando un balletto senza coreografia
su un palcoscenico bagnato e pieno di insidie... quando la malattia ha
trasformato me e la mia famiglia in questa recita in cui l’unico soggetto è la
sopravvivenza quotidiana? Come dirlo a
mia madre, a mio marito, come dirlo ai miei figli? Come dire che sono arrivata
in fondo alla recita, che non c’è altro da tentare, altro da sperimentare,
altro da sperare. Come convincerli ad arrendersi? E perché devo fare questo
sforzo disumano per chi come me non ha più neanche la forza di alzarsi dal
letto? Perché non possono limitarsi ad issare bandiera bianca con me invece di
costringermi a lottare anche contro di loro? “ ce la puoi fare, vedrai che
questa volta la chemio funzionerà, se vuoi possiamo fare un consulto con…” no
basta, lasciatemi almeno morire in pace! Sono arrabbiata col cancro con i
medici, con dio, con me stessa, con i geni bastardi che mio padre mi ha trasmesso,
ma più di tutto con loro, le persone che più amo, che non capiscono che ho già
fatto tutto quello che potevo per non lasciargli in eredità sensi di colpa e
rimorsi, mi sono fatta torturare le viscere dal bisturi e le vene dalle chemio,
mi sono fatta compatire e ingannare, mi sono fatta umiliare dal mio corpo,
tradire dalla mia mente… ora devo fare qualcosa per me, morire…