L'utilizzo degli psicofarmaci nei bambini e negli adolescenti In quali patologie è necessario ricorrere ai farmaci e l'importanza di una psicoterapia associata L'uso dei farmaci off label e la personalizzazione della cura Prof. Paolo Curatolo, Policlinico Tor Vergata
I bambini e gli adolescenti che soffrono di disturbi come ADHD, autismo, depressione, schizofrenia ad esordio precoce... devono poter beneficiare di una strategia terapeutica il più personalizzata possibile, che tenga conto del disturbo in sè ma anche di quanto condizioni il funzionamento del bambino, di quanto interferisca con la sua socialità, con il rendimento scolastico, con lo sviluppo cognitivo. Ma come scegliere il trattamento migliore? e quando decidere l'utilizzo di farmaci? Lo abbiamo chiesto al Prof. Paolo Curatolo Direttore dell'Unità di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Tor Vergata di Roma che ci ha spiegato come il farmaco non debba mai essere la prima scelta di trattamento andando laddove possibile a preferire un percorso di psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale o di altra modalità per vedere la risposta del bambino e solo in caso non vi sia sufficiente miglioramento andare ad integrare con l'uso di farmaci che possono essere ansiolitici, stabilizzatori dell'umore, antidepressivi, utilizzati per il minor tempo possibile e integrati alla psicoterapia, che viene spesso ad essere maggiormente incisiva proprio quando potenziata dall'effetto dei farmaci sui recettori quali la serotonina, la dopamina... Purtroppo la sperimentazione dei farmaci non avviene mai su bambini e adolescenti e quindi tutte le molecole utilizzate sono testate su un adulto, e quindi dosaggio e risposta del farmaco devono essere valutati attentamente caso per caso, arrivando in alcune situazione all'utilizzo di farmaci off label, quindi fuori indicazione riportata nella scheda del prodotto, per offrire ad ogni ragazzo la cura di cui necessita. Il coinvolgimento dei genitori è fondamentale per intraprendere un percorso di cura in cui i farmaci non devono mai essere visti come una scorciatoia in alternativa ad un percorso di psicoterapia che può richiedere tempi più lunghi, ma neanche demonizzati temendo dipendenza ed effetti collaterali dal momento che se prescritti dal medico possono essere di grande aiuto nel gestire patologie complesse come la schizofrenia, il disturbo bipolare, l'autismo, la depressione che quando insorgono in età giovanile devono essere affrontati tempestivamente per evitare che possano portare a situazioni gravi nel tempo.
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