MALATTIA VENOSA CRONICA E RISCHIO CARDIOVASCOLARE I RISULTATI DELLO STUDIO GUTENBERG DIMOSTRANO IL LEGAME FRA INSUFFICIENZA VENOSA AVANZATA E MALATTIE COME INFARTO E ICTUS
La malattia venosa cronica colpisce solo in Italia circa 19 milioni di persone, soprattutto donne. Interessa la circolazione venosa ed è caratterizzata da un alterato ritorno del sangue dalla periferia al cuore. Ha manifestazioni molto diverse che possono andare dalle semplici teleangectasie, quindi sottili capillari visibili sulle gambe fino a edema, varici e ulcerazioni in caso di insufficienza venosa cronica. Nella maggior parte dei casi viene considerata un inestetismo e poco più, in realtà un recente studio, lo studio Gutenberg, ha dimostrato la correlazione fra malattia venosa e cronica e un aumentato rischio cardiovascolare. E’ importante quindi considerare la malattia venosa cronica come un vero e proprio fattore di rischio e un importante marker predittore di patologie come infarto e ictus e di conseguenza trattarla adeguatamente considerando il paziente nella sua interezza. Ne abbiamo parlato con gli specialisti che hanno presentato lo studio Gutemberg nel corso di un incontro organizzato nei giorni scorsi da Servier e in èarticolare con: Alberto Froio, Professore Associato di Chirurgia Vascolare, Università degli Studi di Milano-Bicocca Fondazione IRCSS - San Gerardo dei Tintori, Monza Romeo Martini, Presidente Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare Roberto Pola, Segretario Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare Fra gli argomenti: Un identikit della malattia venosa cronica e i fattori di rischio. I dettagli dello studio Gutemberg che evidenzia chiaramente come sia necessario superare la separazione tra malattia venosa e arteriosa e considerare la malattia venosa cronica come un campanello d’allarme da non trascurare. Il legame fra malattia venosa cronica e rischio cardiovascolare è profondo ed è quindi essenziale uno cambio di paradigma nell’approccio e nella gestione della malattia, un percorso dedicato che non si limiti al trattamento del disturbo circolatorio degli arti inferiori, che pure è necessario e doveroso, ma che preveda anche ulteriori e semplici screening vascolari per i pazienti con Malattia Venosa Cronica negli stadi più avanzati. Un’anamnesi sulla familiarità per malattie cardiovascolari, la palpazione dei polsi arteriosi, la misura dell’indice pressorio caviglia/braccio e il dosaggio del colesterolo LDL possono essere facilmente eseguiti evidenziando coloro a più elevato rischio cardiovascolare.