Malattie Reumatiche e Farmaci Biologici
E'ormai accertata la validità dei farmaci biologici per i pazienti con malattie come l'artrite reumatoide o la spondilite. Diversa cosa è la diffusione di questi farmaci, ancora ampiamente inferiore in Italia rispetto al resto d'Europa (qualche numero: in Italia si spendono circa 500 milioni di euro per i farmaci biologici contro 1.5 miliardi della Germania, i 950 milioni della Francia, gli 800 della Spagna e 700 della Gran Bretagna). Dopo un anno di trattamento con farmaci biologici la disabilità grave diminuisce in un gran numero di pazienti, diminuendo anche le assenze dal lavoro. Le malattie reumatiche si basano essenzialmente su un disequilibrio fra le molecole pro-infiammatorie (citochine) e anti-infiammatorie. Le citochine pro-infiammatorie solitamente intervengono quando un meccanismo esterno - un infezione per esempio - aggredisce l'organismo attivando il sistema immunitario, ma questa azione deve, dopo aver espletato la sua funzione essere compensata dalle molecole anti-infiammatorie. Quando questo non avviene l'infiammazione diventa cronica dando origine alla malattia. I farmaci biologici vanno a contrastare l'azione delle citochine pro-infiammatorie simulando il processo naturale di regolazione. I pazienti che ne possono beneficiare sono quelli affetti da alcune specifiche categorie di artrite reumatoide o di artrite psoriasica e la spondilite anchilosante nei casi in cui non rispondano alle tradizionali terapie cortisoniche o con immunosoppressori.