Microbiota e Cancro: che legame c'è? La composizione del microbiota influenza la risposta ai nuovi farmaci immunoterapici? Che differenza c'è fra il microbiota di una persona sana e quello di una persona con diagnosi di tumore? Lo sviluppo di alcuni tumori può essere determinato dal tipo di microbiota? Prof. Antonio Gasbarrini, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Roma
Sono ormai moltissimi gli studi che hanno evidenziato il rapporto fra stato di salute del microbiota - quell'organo di circa un chilo composto da batteri virus e miceti che abita il nostro intestino - e stato di salute della persona perchè la presenza o assenza di determinati batteri pro infiammatori o capaci al contrario di proteggere dall'infiammazione è in grado di "accendere" o "spegnere" molte malattie legate all'immunità - sappiamo infatti che l'intestino gioca un ruolo fondamentale nella risposta immunitaria. Ed era quindi logico che si avviassero anche ricerche per comprendere se c'è un legame fra microbiota e cancro, tanto più che oggi la nuova frontiera dei tumori è la immunoncologia, farmaci in grado di riattivare il sistema immunitario - rimuovendo il "freno" attivato dal tumore - e mettere così l'organismo in grado di combattere le cellule neoplastiche. E i risultati di questi studi sono così interessanti che negli ultimi 2 mesi Science ha dedicato ben 8 articoli ed una copertina al legame fra microbiota e cancro. Ma cosa è emerso da questi studi? Lo abbiamo chiesto al Prof. Antonio Gasbarrini, Direttore Area Gastroenterologia della Fondazione Policlinico Gemelli, Professore Ordinario di Patologia Speciale Medica e Semeiotica Medica all’Università Cattolica di Roma che ci ha spiegato che dalle ricerche è emerso che alcuni pazienti che non avevano una risposta completa alle terapie immunologiche - utilizzate prevalentemente nel melanoma e nel tumore al polmone - avevano una particolare composizione del microbiota in cui era assente uno specifico batterio e che immettendo quel batterio nel loro microbiota - quella che una volta veniva chiamata flora batterica - i pazienti rispondevano alla terapia immunologica.
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Questo già oggi permette di selezionare i pazienti per somministrare i farmaci immunoterapici solo a chi potrà avere risposta positiva per evitare i somministrare farmaci inutili, ma la nuova frontiera a questo punto sarà la messa a punto di probiotici in grado di modificare il microbiota dei pazienti no responder in modo di poter utilizzare con successo i nuovi farmaci in tutti i pazienti (una via potrà essere quella del trapianto di microbiota l'altra quella della realizzazione di probiotici su base industriale anche se l'ostacolo maggiore al momento è la loro natura anaerobica che rende difficile produrli). Un altro dato importante emerso dagli studi più recente è che la composizione del microbiota - laddove alterato con batteri proinfiammatori - può essere un fattore di rischio per lo sviluppo di alcuni tumori, come ad esempio quello del colon. Questo dato sottolinea ancora una volta come l'alimentazione - che influenza la formazione del microbiota - ha un ruolo determinante nel proteggerci dal cancro e un'alimentazione che segua la dieta mediterranea (frutta, verdura, legumi, fibra) favorisce la crescita dei batteri anti infiammatori e ha quindi un ruolo protettivo.