La Neuromodulazione e la Radiochirurgia nella Terapia del Dolore Cronico
Dolore Neuropatico - periferico o centrale, Dolore Post Ictus, Nevralgia del Trigemino,
Cefalea a Grappolo, Dolore Post herpetico, Dolore Oncologico terminale
Prof. Angelo Franzini, Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano
Il trattamento del dolore cronico necessita di un approccio estremamente personalizzato, teso naturalmente ad eliminare la fonte del dolore quando possibile, ma anche al controllo dello stimolo doloroso quando non sia possibile curare la patologia che lo origina. E per far questo fondamentale è inquadrare la tipologia di dolore che può essere neuropatica o somatica, quindi avere origine nel sistema nervoso centrale o periferico oppure nei tessuti, ossa muscoli... Nel caso di dolore somatico è spesso sufficiente una terapia farmacologica ma nel caso di dolore neuropatico le terapie non ottengono una risposta completa ed è per questo che oggi sono a disposizione nuove tecniche - prima fra tutte la Neuromodulazione (stimolazione elettrica dei nervi) e poi la Radiochirurgia - che permettono di risolvere anche casi di dolore cronico un tempo intrattabili, restituendo così una buona qualità di vita al paziente, perchè la condizione di dolore cronico inficiala vita sociale, lavorativa, la qualità del sonno e lo stato d'animo e andare ad eliminare lo stimolo doloroso contribuisce ad un recupero non solo funzionale ma anche psicologico del paziente. Parliamo di tutto questo con il Prof. Angelo Franzini, Direttore dell'Unità di Neurochirurgia IV dell'istituto Neurologico Carlo Besta di Milano che ci ha spiegato come sia importante una diagnosi corretta al fine di ottimizzare i trattamenti e di quali patologie siano le più idonee ad essere trattate con la neuromodulazione, ad esempio tutti quei dolori neuropatici periferici del tratto lombare conseguenti ad una compressione del nervo o a fissazioni di vertebre in conseguenza di interventi chirurgici per un'ernia del disco, oppure in caso di dolori neuropatici centrali per modificare il meccanismo cerebrale di interpretazione del dolore, o le lesioni talamiche post ictus, o cefalee a grappolo, o nevralgie del trigemino, o dolore post herpetico. Senza dimenticare che è possibile anche intervenire sulla percezione del dolore andando quindi ad intercettare quei cambiamenti profondi affettivi e comportamentali legati al dolore. E in caso di dolore oncologico terminale una tecnica estremamente interessante è la radiochirurgia che consente il controllo di dolore in quella fase della vita dove la qualità della vita diventa fondamentale anche se non c'è possibilità di guarigione perchè il dolore va sempre considerato - e curato - come un'entità a sè e non solo come espressione di malattia.
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