Sindrome Metabolica Infantile e danni d'organo
Un nuovo studio italiano dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma dimostra il legame fra obesità e danni non solo a fegato, cuore e polmone ma anche alla retina - Quale percorso per la presa in carico del bambino a 360°
Prof. Valerio Nobili, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma
Il sovrappeso e l'obesità infantile, fenomeno in dilagante aumento in tutto il mondo Italia compresa comporta spesso danni d'organo anche in bambini molto piccoli che possono andare incontro a steatosi epatica, ipertensione, diabete di tipo 2 o ipercolesterolemia che se non trattati tempestivamente possono portare a patologie croniche nell'adolescenza e nell'età adulta. E un nuovo studio tutto italiano, condotto dal Prof Valerio Nobili e dal Prof Luca Buzzonetti dell'Ospedale Pediatrico bambino Gesù ha dimostrato che nei bambini con sindrome metabolica si ha anche un danno retinico, danno che se intercettato in una prima fase può rientrare al diminuire del BMI (indice di massa corporea). Abbiamo parlato di tutto questo con il Prof. Valerio Nobili, Responsabile dell'Unità di Epatologia all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma che ci ha spiegato perchè sia così importante valutare tutti i danni già presenti quando il bambino viene preso in carico da una equipe multidisciplinare perchè solo iniziando un percorso di recupero - fatto di farmaci, dieta, attività fisica e in alcuni casi chirurgia bariatrica con il pallone intragastrico temporaneo - si può evitare che il bambino sviluppi quelle patologie croniche che poi difficilmente possono essere gestite nel lungo periodo.
Per maggior informazioni sullo studio condotto dal Prof. Nobili e dal Prof. Buzzonetti leggi l'articolo qui sotto: Pubblicato su Journal of Gastroenterology studio del Bambino Gesù
che dimostra per la prima volta in campo pediatrico la connessione tra eccesso
di peso e danni alla retina.
I bambini sovrappeso e obesi rischiano un danno alla vista fin da subito. È quanto emerge da uno studio del Bambino Gesù che ha dimostrato, per la prima volta in campo pediatrico, la correlazione tra obesità e danni alla vista. Negli ultimi 20 anni si è assistito a una crescente epidemia di obesità infantile e – conseguentemente - di sindromi ad essa correlate. Il Ministero della Salute riporta che in Italia il 25% di bambini è sovrappeso, con un picco che si registra nella fascia d’età 9-11 anni, nella quale il 13% della popolazione risulta obesa. Col progressivo aumento del numero di bambini sovrappeso e obesi, anche la steatosi epatica non alcolica (NAFLD) ha raggiunto proporzioni epidemiche, diventando la patologia epatica cronica di più frequente riscontro in età pediatrica nel mondo occidentale. Si stima che una percentuale vicina al 15% dei bambini sia affetta da questa patologia. Percentuale che sale notevolmente - oltre il 50% - se consideriamo la popolazione di bambini obesi. Un dato che aiuta a comprendere i numeri emersi dallo studio del Bambino Gesù alla luce del fatto che numerosi studi nell’adulto avevano già riportato l’associazione tra danno vascolare della retina, obesità e – appunto - sviluppo di sindrome metabolica. Alterazioni del microcircolo retinico sono state infatti correlate all’insulino resistenza, al diabete di tipo II, all’ipertensione e allo sviluppo della sindrome metabolica. Lo studio portato avanti dai medici del Bambino Gesù ha coinvolto circa 1000 bambini nell’arco di due anni e ha reso evidente l’associazione tra obesità infantile, alterazioni del microcircolo retinico e viluppo della sindrome metabolica. La percentuale di bambini che presentavano alterazioni della retina è stata del 9% a fronte di una percentuale prossima allo zero nella popolazione pediatrica normopeso. «Il dato emerso - spiega il dottor Valerio Nobili, responsabile di malattie epato-metaboliche del Bambino Gesù - sorprende sia per la percentuale, sia per la gravità visto che, qualora trascurata, tale condizione morbosa potrebbe evolvere verso stadi più avanzati fino alla compromissione della vista. I bambini con retinopatia severa avevano inoltre livelli più elevati di trigliceridi, una maggiore insulino-resistenza e un ridotto calo fisiologico notturno della pressione arteriosa sistolica, un indice predittore di ipertensione arteriosa». Lo studio ha inoltre riscontrato anche una correlazione tra grado di retinopatia e progressione del danno epatico. Il dato dimostra che un grado severo di retinopatia si associa, spesso, alla presenza di un grado più elevato di fibrosi epatica. «Tutte queste associazioni – spiega il professor Luca Buzzonetti, responsabile di Oculistica del Bambino Gesù - supportano l’ipotesi che gli effetti della pressione arteriosa e dei parametri determinanti la sindrome metabolica sul microcircolo sono già evidenti nei bambini obesi. È importante quindi eseguire una attenta visita oculistica a tutti i bambini obesi e soprattutto a quelli che presentano già segni di ipertensione arteriosa». Fonte: Ufficio Stampa Ospedale Pediatrico Bambino Gesù |
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