Onco -Fertilità La conservazione degli ovociti in giovani donne colpite da tumore per poter una volta guarite programmare una maternità Per quali pazienti è possibile la stimolazione ovarica - Il futuro nella crioconservazione di tessuto ovarico La valenza psicologica di un gesto che significa un investimento sul futuro Prof. Antonio Colicchia, AIPF - Associazione Italiana Protezione Fertilità
Quando una giovane donna viene colpita da un tumore la priorità va data ovviamente alle cure oncologiche ma è importante anche garantirle, laddove possibile, la chance di diventare mamma una volta superata la malattia. E questo oggi è possibile grazie alle tecniche di crioconservazione degli ovociti prima di iniziare le terapie che compromettono nella maggior parte dei casi di conservare la fertilità )alcune chemioterepie sono in grado di abbattere dell'oltre il 90% ella riserva ovarica in 48 ore). Ma per quali pazienti questa procedura è proponibile dal momento che per la conservazione è necessaria una stimolazione ovarica ed alcuni tumori, come ad esempio alcuni tipi di tumore al seno sono ormono dipendenti? Lo abbiamo chiesto al Prof Antonio Colicchia, Segretario dell'AIPF, Associazione Italiana Protezione della Fertilità che ci ha spiegato come per giovani donne con tumore alla tiroide o con tumori del sangue la stimolazione non ha controindicazioni per le pazienti con tumore al seno la decisione va presa caso per caso, considerando però che oggi la stimolazione ormonale è molto bassa e non va oltre la normale produzione mensile di ogni donna Anche i tempi si sono di molto ridotti essendo oggi possibile iniziare la stimolazione in qualunque momento del ciclo, non andando quindi a posticipare le terapie oncologiche. In futuro sarà poi possibile ricorrere anche alla crioconservazione di tessuto ovarico, già in fase sperimentale - sono nati alcune decine di bambini - che renderà possibile bypassare gli ostacoli legati al rischio ormonale. Importante è chiaramente la sinergia fra oncologo e ginecologo per far sì che ogni donna venga informata sulla procedura e sulla opportunità di ricorrervi qualora il suo profilo di rischio lo consenta, perchè il valore terapeutico di un gesto che significa vedere un futuro di guarigione e maternità davanti a sè amplifica ogni altro percorso di cura e dà forza ad ogni donna che si trovi a combattere una battaglia così difficile come quella contro un tumore.
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