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Orticaria Cronica Spontanea

Come distinguere le forme acute da quelle croniche idiopatiche
 Quali accertamenti per una diagnosi accurata - Il nuovo rivoluzionario farmaco  per le forme resistenti
Prof. Pigatto, Prof. Triggiani, Dott.ssa Marini, Dott. ssa Penza, Dott. Alfieri

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L'orticaria è una patologia poco conosciuta, mal diagnosticata (a volte occorrono anche mesi e numerose visite specialistiche per arrivare ad una diagnosi certa) e difficilmente trattabile nelle forme idiopatiche, quelle cioè in cui non viene riconosciuto un allergene specifico (come un alimento, un farmaco...). Ma oggi per le forme di orticaria cronica spontanea è a disposizione un nuovo anticorpo monoclonale che ha dato buoni risultati nel 90% dei casi resistenti alle altre terapie con antistaminici o cortisonici. La qualità di vita dei pazienti con orticaria cronica è purtroppo  compromessa dal prurito, dal bruciore nel caso via sia anche angioedema, dalla difficoltà di avere una vita sociale e lavorativa normale, ed è importante che il percorso diagnostico sia corretto e personalizzato, con un'anamnesi attenta che prenda in considerazione la storia clinica e personale del paziente, le sue comorbidità e il suo disagio psicologico, fattore da non trascurare nella scelta diagnostica e terapeutica. Le indagini a disposizione sono molteplici, da quelle più basilari fino a dei prelievi bioptici o alla ricerca di anticorpi legati ad un'autoimmunità e le terapie devono essere personalizzate in base al tipo di orticaria. Nelle forme acute solitamente è sufficiente eliminare l'agente scatenante e somministrare antistaminici o cortisonici, nelle forme croniche spontanee (che durino quindi da più di sei settimane e che non rispondano ai trattamenti tradizionali) la somministrazione di questa nuova molecola  -  somministrazione che al momento avviene solo nei centri specializzati con una iniezione transdermica una volta ogni quattro settimane per sei cicli) -  è l'approccio più innovativo e risolutivo che restituisce ai pazienti quella serenità e quell'ottimismo che la malattia aveva loro tolto (da uno studio della Fondazione Istud si è visto che il sentimento prevalente nei pazienti che soffrono di orticaria cronica spontanea è la rabbia, seguita dalla paura dovuta all'imprevedibilità delle crisi che possono rendere impossibile recarsi al lavoro o avere una vita sociale). E in occasione della 2° Giornata Mondiale dell'Orticaria si è tenuto un Meeting a Milano con i maggiori esperti italiani della materia per parlare di come  si diagnostichi con certezza una forma idiopatica e di come si possa oggi trattare con successo grazie ai nuovi farmaci biologici che tra l'altro non hanno mostrato effetti collaterali al contrario di una prolungata somministrazione di cortisone. E per chi soffre di orticaria oggi c'è un'opzione in più con una APP messa a punto da Novartis che consente di monitorare l'andamento delle crisi, valutare gli effetti della terapia ed avere tutte quelle  informazioni necessarie a vivere con consapevolezza e serenità la propria patologia.
Nll'ambito del Meeting abbiamo intervistato: 
Prof. Paolo Pigatto -  Professore dell'Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Bioscienze per la Salute Clinica Dermatologica, Sezione di Dermatologica Allergologica IRCCS -  Istituto Ortopedico Galeazzi
Prof. Massimo Triggiani -  Professore Associato di Allergologia e Immunologia Clinica Università d Salerno 

Dott.ssa Maria Giulia Marini, Direttore dell'Area Sanità e Salute della Fondazione ISTUD
Dottssa Tiziana Penza -  Brand Leader Novartis
Dott. Massimo Alfieri  -  presidente FederASMA e ALLERGIE Onlus

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