Ossigeno-ozono terapia per il trattamento della "fatigue" legata alle terapie oncologiche La stanchezza legata alle chemioterapie o ad altri trattamenti oncologici può trarre giovamento dall'ossigeno-ozono terapia con infusioni venose Uno studio italiano ha dimostrato un miglioramento in oltre il 70% dei pazienti trattati La tecnica utile anche in caso di stanchezza come conseguenza di altre patologie Prof. Umberto Tirelli - www.umbertotirelli.it
Le terapie oncologiche, chemioterapia, radioterapia, terapie ormonali per le donne con tumore al seno o uomini con tumore alla prostata, possono avere come effetto collaterale una stanchezza e una spossatezza che rendono difficile svolgere le attività quotidiane se non proseguire le terapie per combattere la neoplasia. Si chiama cancer related fatigue e può protrarsi anche per molto tempo dopo la fine delle cure, con conseguente ansia e depressione. Fino ad oggi non erano molte le armi a disposizione per combattere la fatigue ma ora uno studio italiano condotto dal Prof Umberto Tirelli, Direttore dell'Oncologia del CRO di Aviano e pubblicato sulla rivista internazionale "International Journal of Immunology and Immunobiology"ha dimostrato un miglioramento dei sintomi nel 70% dei pazienti trattati con ossigeno ozono terapia, una tecnica che utilizza le proprietà dei due gas combinandoli fra loro e viene somministrata al paziente tramite infusione venosa o insufflazione rettale due vole a settimana per un mese e poi con sedute di mantenimento più diradate nel tempo. L'ossigeno ozono terapia, già utilizzata nel trattamento di ernie discali e artrosi o di ferite difficili per combattere le infezioni, oggi diventa uno strumento in più per contrastare un sintomi particolarmente gravoso per i pazienti che combattono un tumore, e permette di migliorare la qualità di vita senza effetti collaterali e senza l'assunzione di ulteriori farmaci.
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