Tumore alla Prostata: il ruolo della Risonanza Magnetica Multiparametrica L'indagine all'avanguardia viene utilizzata in fase diagnostica (per confermare un sospetto e ridurre il numero delle biopsie), per aumentare la sicurezza nella "sorveglianza attiva" e per una chirurgia conservativa della capsula e dei nervi con il Robot da Vinci Prof. Ottavio De Cobelli, IEO istituto Europeo di Oncologia, Milano
Il tumore alla prostata è oggi diagnosticato sempre più precocemente rispetto al passato e beneficia di approcci diversificati che consentono una guarigione o un controllo di malattia nel tempo, ma è ancora gravato - in caso si debba ricorrere alla prostatectomia radicale - da complicanze come l'incontinenza e l'impotenza che soprattutto per gli uomini più giovani vanno ad inficiare fortemente la qualità di vita. Ma la possibilità di intervenire con la robotica che consente una chirurgia conservativa della capsula e dei nervi sta radicalmente cambiando l'approccio al tumore alla prostata, unito a quella che viene definita "sorveglianza attiva" che in alcuni casi può essere sufficiente a monitorare l'andamento della malattia nel tempo. A tutto questo si aggiunge negli ultimi tempi l'utilizzo della Risonanza Magnetica Multiparametrica sia in fase diagnostica, sia nella sorveglianza attiva sia per un planning chirurgico. E per conoscere meglio le applicazioni di questa nuova metodica abbiamo incontrato il Prof. Ottavio De Cobelli, Direttore della Divisione di Urologia allo IEO Istituto Europeo di Oncologia di Milano e Professore Associato di Urologia all'Università degli Studi di Milano che ci ha spiegato come al di là del monitoraggio nel tempo dei valori del PSA oggi la risonanza magnetica multiparametrica sia lo strumento più idoneo per tutti quei casi dubbi (in cui ad esempio il valore del Psa cresca ma le biopsie risultino negative) per arrivare ad una diagnosi precoce e corretta, riuscendo anche a ridurre il numero di biopsie che solitamente si effettuano nella porzione periferica posteriore perchè effettuando il prelievo bioptico sotto guida della risonanza si riesce a fare un prelievo solo nella zona evidenziata a rischio. E ancora l'utilizzo della risonanza magnetica multiparametrica è utile in tutti quei casi, e sono sempre di più, di pazienti che sono avviati alla sorveglianza attiva della malattia, quindi parliamo di controlli periodici che con la risonanza hanno una maggiore sicurezza garantendo anche una maggior tranquillità psicologica al paziente rispetto ai controlli ecografici o bioptici che si effettuavano fino ad oggi. Per finire con l'utilizzo in fase chirurgica per poter, anche grazie alla chirurgia robotica sempre più mininvasiva e mirata, risparmiare la capsula prostatica e i nervi - quando venga verificato grazie all'imaging che i tessuti circostanti la prostata siano sani -anche grazie all'esame istologico intraoperatorio - riuscendo così ad evitare le complicanze più temute, e cioè l'incontinenza e l'impotenza.
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