La Terapia Nutrizionale in un percorso oncologico L'anoressia e la cachessia oncologiche - La perdita di peso legata sia al tumore che alle cure La perdita di massa magra (quindi muscolare ) legata ad una maggiore tossicità delle chemioterapia Programmi nutrizionali personalizzati con il percorso parallelo metabolico-nutrizionale Integratori o alimentazione artificiale per evitare i rischi della malnutrizione Prof. Maurizio Muscaritoli, Policlinico Umberto I, Roma
E' ormai ampiamente dimostrato come sia stretto il legame fra alimentazione e tumori e come la prevenzione passi anche attraverso una dieta equilibrata e il controllo del peso, ma l'alimentazione, o meglio ancora la terapia nutrizionale, è fondamentale anche nel caso in cui si sia già sviluppata una neoplasia, perchè il rischio malnutrizione, anoressia o cachessia è molto alto per i pazienti oncologici e purtroppo l'aspetto nutrizionale non viene ancora preso sufficientemente in considerazione per prevenire i danni che un mancato apporto calorico o proteico può provocare in corso di terapia. E per conoscere le cause della malnutrizione oncologica e capire come prevenirla e combatterla abbiamo incontrato il Prof. Maurizio Muscaritoli, Direttore dell'Unità di Nutrizione Clinica al Policlinico Umberto I di Roma che ci ha spiegato come la malnutrizione, come pure l'anoressia e la perdita di peso, accompagnino molto spesso il paziente oncologico, e siano legate talvolta al tipo di tumore stesso (del tratto gastroenterico alto, del polmone. del distretto testa-collo in caso vi sia una difficoltà a deglutire) sia alle terapie che comportano nausea e difficoltà digestive come la chemioterapia, sia all'impatto psicologico che una diagnosi di tumore comporta sempre. Naturalmente vi sono forme tumorali che non incidono sull'appetito come ad esempio il tumore al seno (in cui talvolta è possibile anche un aumento di peso dovuto alle cure ormonali) ma è comunque importante prevedere, prima dell'avvio delle terapie, un programma nutrizionale personalizzato con un percorso parallelo metabolico nutrizionale per andare incontro ai bisogni di ogni paziente e stabilire una dieta equilibrata finalizzata ad evitare che l'anoressie e la ipofagia (quindi il ridotto apporto nutrizionale) porti ad una perdita di massa magra, e quindi muscolare, che è strettamente legata ad una maggiore tossicità delle chemioterapie ad esempio, compromette anche la possibilità di svolgere attività fisica e favorisce l'instaurarsi della cancer related fatigue . Senza dimenticare che il tumore induce una alterazione metabolica conseguenza della risposta infiammatoria cellulare stimolata dalla neoplasia che può portare a squilibri come l'intolleranza glicemica o una alterazione del metabolismo proteico che a loro volta entrano in gioco causando anoressia e compromissione dell'apporto nutrizionale corretto che possono condurre anche alla cachessia che, insieme all'anoressia, è presente fino ai 2/3 dei pazienti con malattia in fase avanzata. E se la perdita di peso e l'anoressia sono un fenomeno molto frequente non devono per questo essere considerate ineluttabili in quanto hanno un impatto estremamente negativo su qualità di vita, morbilità e aspettativa di vita e vanno quindi corrette sia con un'adeguata alimentazione naturale, sia con una integrazione sia, nei casi in cui sia necessario - come ad esempio nei tumori dello stomaco o dell'esofago - con una alimentazione artificiale, anche temporanea, che eviti tutti i rischi di una brusca perdita di peso. Ecco perchè è fondamentale che in fase diagnostica sia sempre preso in considerazione lo stato nutrizionale del paziente, che si valutino i rischi cui andrà incontro e lo si informi dell'importanza di una terapia nutrizionale, al pari delle cure oncologiche tradizionali.
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