"Insieme per le neoplasie toraciche" - Progetto dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per garantire ad ogni paziente l'eccellenza delle cure (chemioterapia, target therapies, immunoterapia e molecole sperimentali) anche senza allontanarsi dalla propria città grazie ad una rete di oltre 40 centri oncologico italiani Il ruolo delle terapie di supporto (alimentazione anti-infiammatoria, smettere di fumare...) - Gli screening per i fumatori Dott.ssa Maria Chiara Garassino, INT Istituto Nazionale dei Tumori, Milano
Il tumore al polmone, che sappiamo essere nella stragrande maggioranza dei casi legato al fumo (la percentuale legata ad una particolare mutazione genetica è molto bassa rispetto ai tumori dei fumatori) negli ultimi anni ha beneficiato dello studio molecolare delle cellule tumorali che hanno permesso di capire che esistono molteplici gruppi e sottogruppi di tumori, ognuno con le sue caratteristiche genetiche ed ognuno con una terapia specifica in grado di garantire una efficacia molto maggiore rispetto alle chemioterapie tradizionali che si utilizzavano una volta. Ma non tutti i pazienti riescono ad avere accesso alla diagnostica più avanzata e alle molecole sperimentali o alle target therapies, ecco perchè all'Isituto Nazionale dei Tumori di Milano è nato il Progetto "insieme per le Neoplasie Toraciche", dove insieme sta a significare una rete di oltre 40 centri oncologici italiani che si sono gemellati per poter offrire ad ogni paziente le cure migliori anche senza doversi allontanare dalla propria città. Ci presenta il progetto la Dott.ssa Maria Chiara Garassino, Responsabile della Struttura Semplice di Oncologia Medica Toraco-Polmonaredell'isituto Nazionale dei Tumori di Milano e ideatrice del programma che ha alla base un approccio terapeutico integrato e multidisciplinare che sia in grado di offrire ad ogni paziente un percorso personalizzato fatto di chemioterapia, target therapies o immunoterapia a seconda del suo caso specifico. La dottoressa ci ha spiegato che oggi in Istituto sono a disposizione molte molecole sperimentali per numerosi sottogruppi di tumore al polmone e che l'immunoterapia sta guadagnando rapidamente un ruolo di primo piano nel trattamento di alcune forme. Naturalmente il fumo resta il primo grande fattore di rischio e proprio per i fumatori esistono oggi programmi di screening dedicati che possano accertare un profilo di rischio specifico che porterà ad una programmazione individualizzata del monitoraggio nel tempo, senza dimenticare che smettere di fumare è una tappa fondamentale sia come abbattimento del rischio sia come fattore per migliorare la prognosi anche in chi ha già sviluppato un tumore. Con la Dottoressa abbiamo parlato anche di tutte quelle che sono le terapie di supporto, del ruolo di una alimentazione anti-infiammatoria (in cui sia previsto un basso consumo di carne o di zuccheri) e dell'importanza di aiutare i pazienti a smettere di fumare con percorsi dedicati.
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