Psicoterapia Multimediale per superare un lutto o una perdita Cosa è un lutto congelato che porta ad un blocco vitale - L'oggetto della memoria (fatto di musica e foto) rimette in moto l'orologio della vita e costruisce una memoria riparativa con un montaggio psicodinamico I training groups per formare i terapisti Prof. Domenico Arturo Nesci, Policlinico Agostino Gemelli, Roma
La perdita di una persona cara è un passaggio delicato e privato, un momento in cui il dolore per la scomparsa di un familiare si somma una fragilità emotiva fatta di emozioni e sentimenti fra i più diversi. Ed elaborare quel lutto può essere un ostacolo insormontabile per alcune persone che si ritrovano in quello che viene definito lutto congelato, in cui ogni stimolo viene meno e in cui non si riesce a recuperare l'energia vitale e la forza per andare avanti, una sorta di blocco vitale che paralizza. I tempi e le modalità di elaborazione di una perdita sappiamo essere individuali ed unici, e che alcuni tipi di lutto, come ad esempio il lutto oncologico possono essere più difficili da superare, e anche la vicinanza di altri familiari ed amici può non essere sufficiente. Ecco allora che una nuova forma di psicoterapia può essere utile a rimettere in moto l'orologio della vita, parliamo della psicoterapia multimediale che ci presenta il Prof. Domenico Arturo Nesci, Professore Aggregato di Psichiatria all'Università Cattolica di Roma e Responsabile del Centro di Psiconcologia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma spiegandoci che, nei casi in cui la parola non riesce a lenire il dolore, e una psicoterapia tradizionale non venga ritenuta idonea, proporre al paziente di partecipare alla realizzazione di un video con le foto della persona che è scomparsa, accompagnate da una musica significativa, può essere una modalità di terapia alternativa. La psicoterapia multimediale coinvolge il paziente in modo dinamico, chiede di recuperare foto che riportano al passato, ai momenti felici, e di abbinare una musica che sia stata la colonna sonora di una vita. Il montaggio psicodinamico affidato poi ad un artista permetterà di costruire quello che viene chiamato l'oggetto della memoria, un video che andrà a diventare una memoria riparativa, fatta solo di momenti gioiosi e spensierati. Ma come può un terapista avvicinarsi ad un paziente ed aiutarlo a scegliere le foto, entrare quindi nel suo vissuto e nel suo dolore? Con un percorso di training in cui lui stesso sia stato formato andando a creare un proprio oggetto della memoria, per far sì che la sintonia con il paziente sia basata non solo sulla teoria, ma anche sulla partecipazione empatica e sull'ascolto condiviso, per far sì che il paziente senta di non essere mai solo nel percorso di elaborazione del lutto con la psicoterapia multimediale, ma sempre affiancato da chi è partecipe del suo dolore ed è accanto a lui per aiutarlo a tornare a vivere.
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