Calvizie, Alopecia, Perdita di Capelli in Chemioterapia o dopo una Gravidanza
Quali indagini per scoprire eventuali malattie che favoriscono la perdita di capelli - Quali test (triscoscopia) per una Diagnosi Mirata - Terapie Farmacologiche, Trapianto e Tecnica Mista Trapianto-Protesi,
Plasma arricchito di piastrine, Tricopigmentazione
Prof. Alfredo Rossi
La perdita di capelli - fenomeno fisiologico entro certi limiti - in alcuni casi è invece una manifestazione di altre patologie, oppure una problema che va indagato e curato personalizzando le terapie a seconda del tipo di defluvio perchè si può essere in presenza di alopecia androgenetica, la forma di calvizie più diffusa, ma anche di alocepia aereata legata a malattie autoimmuni o di caduta di capelli in conseguenza di una chemioterapia o dopo una gravidanza, o zone di assenza di capelli dovuto ad una cicatrice tutte condizioni che vanno valutate e gestite in modo ovviamente diverse. Parliamo di tutto questo con il Prof. Alfredo Rossi, Responsabile dell'Ambulatorio di Tricologia del Policlinico Umberto Primo di Roma che ci spiega come sia fondamentale per un percorso corretto e che porti a risultati concreti sia una diagnosi precisa che si ottiene con una serie di test che comprendono naturalmente una anamnesi completa per poter individuare eventuali patologie che possono essere legate alla caduta di capelli (ad esempio un ipo/iper tiroidismo o un ovaio policistico) e poi con effettuando una tricoscopia che permette una valutazione dello stato del capello e sulla qualità e quantità dei nuovi capelli, indirizzando quindi verso il trattamento più idoneo che può essere una terapia farmacologica con nuove molecole dedicate - ad esempio nel caso dell'alopecia androgenetica - oppure un trapianto autologo di capelli, oppure ancora una tecnica mista trapianto-protesi per ottenere un risultato naturale quando il trapianto non sia sufficiente, o ancora una terapia a base di plasma arricchito di piastrine per stimolare le cellule staminali nel ricambio dei capelli, o infine una tricopigmentazione che in caso di fallimento delle altre tecniche può aiutare a non sentire il disagio psicologico della perdita di capelli. Nel caso della chemioterapia oggi si può sapere con esattezza quali farmaci provocheranno la caduta dei capelli e si può intervenire nella fase precedente facendo un prelievo autologo dei capelli creando così una parrucca con i capelli stessi della paziente ed ottenendo un effetto estremamente naturale e preservando il follicolo pilifero aiutando poi la ricrescita con antinfiammatori e antiossidanti e altre tecniche che possano evitare che la caduta si protragga nel tempo. La caduta dei capelli in gravidanza va monitorata nel tempo e se continua oltre i sei mesi si uò attuare delle terapie che aiutino la ricrescita naturale. nel caso delle zone cicatriziali è importante arrestare il processo di caduta e con alcune tecniche come l'infiltrazione di plasma arricchito di piastrine andare a migliorare lo stato della cicatrice stessa rendendola meno fibrotica. Come è evidente oggi le tecniche a disposizione sono davvero molte ma l'importante è rivolgersi ad un centro di riferimento e non lasciarsi tentare dalle tante proposte "miracolose" che spesso non portano a nessun risultato. E in conclusione il professore ci da alcuni consigli su come proteggere i nostri capelli, su cosa fare e soprattutto non fare per non rischiare di stressarli e rovinarli.
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