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Radiologia Interventistica in Oncologia
Il trattamento non invasivo di lesioni epatiche (e non solo)
con termoablazione, chemio embolizzazione e radio embolizzazione
Approccio intrarterioso (femorale o radiale) per veicolare farmaci o indurre la necrosi del tumore
​Dott. Roberto Iezzi, Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS, Roma


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A fianco alle armi tradizionali per la lotta al cancro, e parliamo di chirurgia, radioterapia e chemioterapia, da alcuni ani si sta sempre più diffondendo un approccio mininvasivo e transcatetere, cioè la radiologia interventistica, che attraverso degli aghi inseriti con un approccio intrarterioso (che può essere femorale quindi dall'arteria femorale all'inguine, o radiale quindi dall'arteria del polso) utilizza il calore (o il freddo) per indurre la necrosi del tumore, e si parla in questo caso di termo (o crio) ablazione oppure utilizza l'ago per veicolare farmaci, la chemio embolizzazione, o particelle nel caso della radio embolizzazione. Tecniche mininvasive, che trovano applicazione soprattutto nel caso di lesioni epatiche, quindi tumori primitivi del fegato o metastasi, ma che ultimamente sono utilizzate anche per altri organi come il polmone e anche come strumento palliativo per trattare il dolore. Una branca sempre più presente nelle opzione di trattamento oncologico, e per conoscere meglio per quali pazienti è indicata, come avviene il trattamento e quali risultati si possono ottenere abbiamo incontrato il Dott. Roberto Iezzi, Ricercatore UCST - Radiologo Interventista  -  Istituto di Radiologia, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma

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