Rischio Infezioni Fungine nella Leucemia Mieloide Acuta
L'importanza di individuare i pazienti a rischio per iniziare una profilassi
ed evitare le complicanze che possono compromettere le cure all'avanguardia oggi disponibili
(terapie a bersaglio molecolare, trasfusione granulociti...)
Prof. Livio Pagano, Policlinico Agostino Gemelli, Roma
Nella strategia terapeutica della leucemia mieloide acuta sono oggi a disposizione farmaci innovativi ed estremamente efficaci, ma talvolta chemioterapie e trapianti mettono i pazienti in una condizione di deficit immunitario che i espone al rischio di infezioni, anche infezioni fungine, che possano compromettere il buon esito delle terapie e portare anche complicanze gravi. Per scongiurare questo rischio - che interessa l'80% dei pazienti trattati, quindi numeri importanti - è perciò importante identificare i fattori di rischio per poter iniziare una terapia profilattica in tutti quei pazienti che potrebbero svilupparle. E proprio per identificare tutti i pazienti a rischio è stato fatto uno studio multicentrico che ha reclutato più di 2000 pazienti e ha tracciato un profilo di rischio e un corretto percorso di profilassi e di cura. Abbiamo parlato di questo studio e delle sue ricadute sui pazienti con il Prof. Livio Pagano, Professore Associato di Eemtologia alla Università Cattolica di Roma, autore dello studio che ci ha parlato di quali siano i fattori di rischio per sviluppare una infezione fungina in corso di terapia per leucemia mieloide acuta fra i quali sicuramente il fumo di sigaretta o di sostanze stupefacenti inalatorie (il tabacco viene essiccato a terra e quindi con l'inalazione si introducono nell'organismo miceti e batteri), malattie respiratorie croniche, diabete, lavori in ambienti all'aria aperta, giardinaggio... E' importante quindi ad una prima diagnosi di leucemia mieloide acuta raccogliere maggior informazioni possibili sullo stile di vita del paziente per identificare quelli candidati ad una terapia profilattica con antifungini di ultima generazione, da affiancare ai tanti farmaci innovativi per le malattie ematologiche, tra cui le cosiddette bombe intelligenti, farmaci a bersaglio molecolare in grado di colpire selettivamente le cellule tumorali risparmiando quelle sane o le innovative trasfusioni di granulociti , per offrire sempre più una alta qualità di vita a chi ne è colpito.
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